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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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conoscenza molto approfondita della filosofia greca, delle sue dottrine e dei suoi aneddoti, la<br />

quale gli permette di rivaleggiare con il suo interlocutore all’interno del suo stesso ambito di<br />

riferimento e di disporre in modo originale di svariati argomenti. In questo senso, l’impiego<br />

del nome di Polemone, in associazione con quello di Fedone, rivela un uso consapevole ed<br />

originale della tradizione biografica sui filosofi antichi. Viene messo in risalto in questo<br />

contesto che i personaggi menzionati appartengano alla filosofia, come quell’ambito in cui la<br />

parola della ragione ha un effetto persuasivo e di liberazione da uno stato di cattiva salute.<br />

Questa caratteristica del discorso filosofico consente ad Origene di costruire un’analogia tra<br />

l’effetto dell’incontro con un filosofo e l’effetto dell’incontro con Cristo, che va a minare le<br />

basi delle critiche di Celso. L’analogia inoltre viene prevedibilmente risolta a favore del<br />

discorso cristiano, presentato come quello che è capace di generare un cambiamento radicale<br />

e benefico nella vita di un maggior numero persone, a differenza del discorso filosofico, per il<br />

quale sono solo due gli esempi immediatamente menzionabili. L’aspetto del mutamento<br />

radicale è centrale anche nella seconda menzione della vicenda di Polemone in Origene (T.<br />

13). L’obiezione di Celso in questo secondo contesto è che non è possibile in generale un<br />

mutamento radicale nell’uomo (II, 67). La risposta di Origene, analoga a quella precedente,<br />

consiste nel portare l’esempio di Fedone e Polemone come prova della possibilità di un<br />

mutamento radicale, da una vita vergognosa ad una vita di fermezza e rispettabilità.<br />

Compaiono accanto a Polemone in questo testo la suonatrice di flauto, presente anche nel<br />

testo di Luciano, e il gruppo di compagni a cui Polemone lancia una sfida, entrando nella<br />

scuola di Senocrate. Origene dunque, o attinge come Luciano da un resoconto dell’episodio<br />

ricco di particolari, oppure trova la sua fonte proprio nel dialogo di Luciano.<br />

Troviamo un ultimo riferimento in ambito ‘pagano’ all’episodio della ‘conversione’ di<br />

Polemone nella prolusione di Temistio (317-388 d.C. circa) ad un suo corso di filosofia tenuto<br />

a Nicomedia in Bitinia 165 (T. 14). Scopo dell’orazione sembrerebbe quello di esortare gli<br />

studenti allo studio della filosofia, in opposizione all’insegnamento dei sofisti, mettendo in<br />

risalto le caratteristiche che lo rendono superiore alle altre discipline. Temistio illustra i<br />

vantaggi della fusione tra filosofia e retorica che lui stesso propone e combina elementi di<br />

propaganda personale con elementi più propriamente esortativi. Nel testo 166 figura una<br />

personificazione della filosofia dall’ « aspetto solenne, l’alta figura e l’abito dignitoso »; i suoi<br />

attributi rispecchiano un perfetto bilanciamento tra un eccesso di trascuratezza e un eccesso di<br />

ricercatezza e la sua bellezza naturale (« ») « rifiuta l’aggiunta di<br />

qualsiasi orpello estraneo ». Il punto stabilito da questa dettagliata descrizione è che il<br />

165 Themistius, Oratio XXIV: , tr. it. in Temistio,<br />

Discorsi, a cura di R. Maisano, Utet, Torino 1995. = Polemo fr. 29 Gigante<br />

166 Ivi, § 5, 303b-304a: Caratteri della filosofia.<br />

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