18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Crantore si era ritirato in un santuario di Asclepio a causa di una malattia avrebbe attirato<br />

molti discepoli, convinti che questi intendesse istituire una sua scuola, ma che una volta<br />

guarito tornò senza indugio presso Polemone 276 . Una tale fedeltà non deve essere tuttavia<br />

intesa come un’adesione dogmatica alle riflessioni del maestro. All’interno della scuola, oltre<br />

al forte spirito di coesione, sembra invece esservi stato spazio per lo sviluppo autonomo di un<br />

proprio punto di vista, stando a quanto lascia trapelare la testimonianza contenuta nel testo di<br />

Filodemo, secondo la quale Crantore : « praticò la filosofia insieme a Polemone, anche se<br />

molto differivano tra loro sulle cose con cui si divertivano » 277 . Con questo tipo di scenario<br />

possiamo in conclusione far coincidere il ruolo di scolarca ricoperto da Polemone nella scuola<br />

fondata da Platone.<br />

La rubrica letteraria<br />

In quest’ultima sezione dell’indagine stimolata dai resoconti biografici di Antigono di Caristo<br />

si intende soffermarsi su una questione specifica ovvero sul significato di una ‘rubrica<br />

letteraria’ dei bioi dei filosofi academici. È verosimile che l’interesse per quest’argomento<br />

risalga ad Antigono e che tali informazioni derivino dalle sue Biografie, tuttavia la loro<br />

assenza nel testo di Filodemo impedisce di dare una conferma a tale supposizione. È difficile<br />

valutare il preciso significato di ciascun giudizio letterario e le sue ulteriori implicazioni nel<br />

contesto della critica letteraria o di una riflessione più globale di tipo estetico, ma certamente<br />

l’enfasi di questi passaggi tende ad affermare il vivo interesse dei filosofi academici per le<br />

questioni letterarie, in particolare per la poesia. Polemone, Cratete, Arcesilao e Adimanto<br />

sembrano essersi pronunciati su precise questioni stilistiche, sull’apprezzabilità di certi tipi di<br />

versi o di un certo tipo di lessico. Omero viene menzionato da tutti e quattro i filosofi come<br />

autorità massima in poesia e Arcesilao sembra addirittura aver pensato il suo rapporto con il<br />

padre dell’epopea nei termini di un rapporto d’amore. Se Polemone è detto ammirare lo stile<br />

di Sofocle in opposizione a quello di Euripide, Crantore prediligeva invece quest’ultimo in<br />

ragione del suo uso poetico del linguaggio comune. La poesia di Pindaro inoltre veniva<br />

ammirata sia da Polemone sia da Arcesilao. Omero e i tragici costituiscono per i filosofi<br />

academici un riferimento culturale senza dubbio ovvio e il loro apprezzamento non sembra a<br />

prima vista poter significare niente di particolarmente originale per qualcuno che risiede<br />

nell’Atene del IV o del III secolo a.C. Tenendo tuttavia presente l’antica querelle tra filosofia<br />

e poesia e la relazione di almeno apparente conflitto nei dialoghi platonici tra la parola dei<br />

276 D.L. IV 24-25.<br />

277 Philod., Acad. Hist., col. XVI, 6-9:<br />

«».<br />

122

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!