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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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giustapposizione orizzontale. In ambito stoico il concetto di oi)kei/wsij viene<br />

impiegato come un fondamento teorico o 'condizione di possibilità' per i risvolti<br />

ulteriori del discorso etico (i.e. è perché l'uomo è appropriato a se stesso che<br />

l'uomo riconosce la necessita della vita morale), mentre in ambito vetero-<br />

academico si riceve l'impressione che l' oi)kei/wsij, o meglio, gli oggetti di<br />

appetizione naturale che sono il risultato del processo di oi)kei/wsij vengano presi<br />

in considerazione all'interno della formula del telos come un elemento<br />

logicamente indipendente, per quanto potenzialmente concomitante, rispetto<br />

all'azione morale (i.e. si vive moralmente e si fruisce degli oggetti di appetizione<br />

naturale primariamente appropriati all'uomo).<br />

Si noti l'uso del sostantivo conciliatio (oi)kei/wsij), come specifico della dottrina<br />

stoica, piuttosto che della forma verbale conciliari (oi)keiou=n), compatibile con<br />

più di una posizione filosofica.<br />

– Zeno statuit: censeo / introduco vs statuo: differenza di forza assertiva. La<br />

posizione patrocinata da Zenone corrisponde ad un'affermazione dogmatica.<br />

– inventor et princeps Stoicorum: come nota Reid (1885), i due termini si<br />

trovano insieme anche in Fin. III, 5, non esenti da una nota critica : "Zenoque<br />

eorum princeps non tam rerum inventor fuit quam verborum novorum"; Brut. 253;<br />

Inv. I, 43; II, 6; De Or. I, 47; I, 91; Tusc. I, 48.<br />

– Cupio sequi Stoicos: Cupio: linguaggio dell'affettività. La frase restituisce<br />

un dialogo interno di Cicerone stesso, per il quale la posizione etica degli stoici<br />

potrebbe costituire una “tentazione pragmatica” (Michel (1968), p. 118) :<br />

l'opzione stoica sembra a prima vista armonizzarsi perfettamente con le<br />

aspettative del contesto culturale romano e con l'ideale d'azione ciceroniano. Non<br />

meno rilevante è l'influenza del personaggio di Catone sulle aspirazioni<br />

filosofiche e culturali di Cicerone. Tuttavia il 'desiderio' 418 dell'autore si scontra<br />

con la sua formazione academica e la necessità di ponderare in profondità la<br />

coerenza di ogni teoria, indipendentemente dal peso della tradizione o dalla<br />

contingenza degli avvenimenti. Cicerone dunque passa immediatamente a<br />

sollevare la questione della compatibilità tra la posizione stoica e quella<br />

418 Cfr. Görler (1997), p. 51-52, secondo il quale cupio qui indica una forte convinzione personale.<br />

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