18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

l’aneddoto, che conosciamo anche per altra fonte, della meretrice (Frine) che si scontra con<br />

l’impassibilità del filosofo 169 ; mentre su Epicuro viene riportata la sua formula del telos<br />

edonista, a cui si aggiunge una nota curiosa, non lontana dall’essere malevola, sulle ragioni<br />

che inducevano Epicuro a condurre una vita temperante. Riguardo a Polemone infine il<br />

riferimento di Gregorio si distanzia dalla tradizione fin qui considerata. A prima vista infatti<br />

egli sembra ignorare che sussiste un preciso legame tra la storia di Senocrate e quella di<br />

Polemone. Si dice che egli fu « conquistato dall’amore per il bene », senza specificare il ruolo<br />

dell’insegnamento filosofico, ma anzi avanzando l’ipotesi che il cambiamento radicale possa<br />

essere avvenuto « trovando come consigliere […] se stesso ». Ad esemplificare poi<br />

l'immagine del perfetto dominio di Polemone sulle sue passioni in seguito alla ‘conversione’,<br />

Gregorio riporta un aneddoto, altrimenti sconosciuto, sull’effetto che la sola immagine del<br />

filosofo ebbe su una meretrice. Si nota dunque che la tradizione da cui Gregorio attinge per<br />

questa serie di esempi non è di tipo uniforme: la presenza della formula del telos di Epicuro e<br />

la punta malevola del giudizio sulle ragioni della sua condotta riconducono il secondo<br />

exemplum ad una tradizione di tipo dossografico e polemico, diversamente dagli aneddoti<br />

edificanti sugli altri due filosofi. Inoltre il silenzio sul rapporto diretto che sussiste tra i<br />

personaggi della prima e della terza storia induce a pensare che i due aneddoti siano stati<br />

selezionati nella tradizione indipendentemente l’uno dall’altro. Si nota infine che la storia<br />

della ‘conversione’ di Polemone si presta ad esser connessa con una varietà di altri episodi,<br />

che illustrano in particolare come già il suo aspetto esteriore suggerisse un perfetto dominio<br />

delle passioni.<br />

Agostino di Ippona (354-430 d.C) menziona due volte la ‘conversione’ di Polemone : il primo<br />

riferimento figura in una lettera scritta ai cittadini di Cirta 170 in Numidia, recentemente<br />

convertitisi dal Donatismo alla comunione cattolica (T. 17). Agostino dedica un lungo<br />

paragrafo alla reinterpretazione di ogni conversione come effetto esclusivamente dell’opera di<br />

Dio e prende spunto dalla vicenda di Polemone, precedentemente menzionata dagli<br />

interlocutori di Agostino a Cirta, verosimilmente per descrivere il radicale cambiamento che<br />

la predicazione di Agostino aveva determinato nella loro fede e nel loro modo di vita, per<br />

affermare che nessun uomo può arrogarsi il vanto di una conversione, perché questa può<br />

avvenire solo per effetto dell’intervento di Dio. Nel testo del Contra Julianum (T. 18) invece<br />

l'attitudine remissiva di Polemone di fronte a Senocrate viene citata come potenziale modello<br />

per il giovane dissidente. Agostino fa riferimento in modo approssimativo allo stesso<br />

repertorio retorico, impiegato anche dagli abitanti di Cirta, per introdurre una nozione<br />

169 v. Valerius Maximus IV 3, ext. 3 = fr. 26 Isnardi Parente.<br />

170 Augustinus, Epistola CXLIV, tr. it. in Sant’Agostino, Le Lettere II, a cura di L. Carrozzi, in Opere di<br />

Sant’Agostino, parte III: le lettere, vol. XXII, Città nuova ed., Roma 1971. = Polemo fr. 33 Gigante =<br />

Senocrate Test. 54 Isnardi Parente.<br />

95

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!