UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

una modalità espressiva delle teoria peripatetica compatibile con la terminologia
stoica e alcuni dei suoi assunti fondamentali. Le sue scelte in questo ambito
incontrarono tuttavia un certo numero di critiche da parte di altri interpreti dell'etica
peripatetica 558 . Ciononostante, della sua strategia di riformulazione delle tesi
peripatetiche alla luce degli argomenti stoici sembrerebbe essersi conservata in
questo contesto l'idea di una gerarchia interna tra i beni, che attribuisce un ruolo di
preminenza alla virtù, soddisfacendo alcuni dei requisiti di un'etica, come quella
stoica, fondata sulla responsabilità soggettiva e l'eccellenza morale dell'uomo. Cfr.
August. De civ.Dei XIX, 3, 1: "Proinde summum bonum hominis, quo fit beatus, ex
utriusque rei bonis constare dicit, et animae scilicet et corporis. Ac per hoc prima
illa naturae propter se ipsa existimat expetenda ipsamque virtute, quam doctrina
inserit velut arte, vivendi, quae in animae bonis est excellentissum bonum".
Si noti che nella versione dell'etica peripatetica riportata da Stobeo (Dox. C), questo
tipo di strategia viene del tutto abbandonata. Il dialogo tra l'istanza stoica e l'istanza
peripatetica ha prodotto altri risultati: innanzitutto l'abbandono di una concezione
cumulativa dei beni all'interno della vita felice (Stob., Ecl. II, 7, 14, p. 126-127
Wachsmuth) e la distinzione netta tra la questione della capacità produttrice della
felicità, esclusivo appannaggio delle attività secondo virtù (Stob., Ecl. II, 17, p. 129-
130 Wachsmuth), e la questione dello statuto delle cose che giovano alla salvaguardia
dell'uomo (Stob., Ecl. II, 7, 13-14, p. 118-119 e sgg. Wachsmuth).
Cfr. anche Ac.libri I, 23: "...unde et amicitia exsistebat et iustitia atque aequitas,
eaque et voluptatibus et multis vitae commodis anteponebantur".
adiungunt : v. T. 40 = Luc. 138-139: adiungerent.
– et beatus esse poterit virtute una praeditus, carens ceteris: cfr. Ac.libri I, 22:
"Itaque omnis illa antiqua philosophia sensit in una virtute esse positam beatam
vitam, nec tamen beatissimam nisi adiungerentur et corporis et cetera quae supra
dicta sunt ad virtutis usum idonea"; Fin. V, 85: "sitne tantum in virtute, ut ea praediti
vel in Phalaridis tauro beati sint". Cfr. Fin. V, 79: "virtus ad beate vivendum se ipsa
558 Una critica agli esiti della posizione etica di Critolao si trova della Dox. A conservata nel II libro
dell'Antologia di Giovanni Stobeo: "Ὑπὸ δὲ τῶν νεωτέρων τῶν ἀπὸ
“τὸ ἐκ πάντων ἀγαθῶν συμπεπληρωμένον” (τοῦτο δὲ ἦν “τὸ ἐκ
τριῶν γενῶν”), οὐκ ὀρθῶς. Οὐ γὰρ πάντα τἀγαθὰ μέρη γίνεται τοῦ τέλους· οὔτε γὰρ τὰ
σωματικὰ, οὔτε τᾲ ἀπὸ τῶν ἐκτός, τὰ δὲ τῆς ψυχικῆς ἀρετῆς ἐνεργήματα μόνης. Κρεῖττον οὖν
ἦν εἰπεῖν ἀντὶ τοῦ “συμπληρούμενον” “ἐνεργούμενον”, ἵνα τὸ χρηστικὸν τῆς ἀρετῆς
ἐμφαίνηται." = Critolaus fr. 19 Wehrli.
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