UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

Antigono su Pirrone e Timone
Da un punto di vista generale si nota che i resoconti biografici su Pirrone e Timone
contengono informazioni variamente articolate sulla vita dei due filosofi. Nel caso di Pirrone,
Antigono forniva una descrizione vivida del suo modo di condursi. Difatti nella versione del
bios offerta da Diogene Laerzio 32 leggiamo che Pirrone, uomo in origine senza reputazione
( ) 33 , viveva appartato e in solitudine (), per esser
stato influenzato dalle parole rivolte al suo maestro Anassarco da un saggio indiano a
proposito dell’impossibilità di insegnar qualcosa di buono a qualcuno quando si frequenta la
corte di un re. Egli manteneva sempre salda la propria attitudine
(), senza interrompere il proprio discorso, anche se
l’interlocutore lo piantava in asso nel bel mezzo, nonostante da giovane fosse stato di carattere
irrequieto 34 . Se ne andava in giro vagabondando con chi più gli piacesse 35 e non si accorgeva
di ciò che accadeva intorno: un giorno che il suo maestro Anassarco cadde in un pantano, egli
gli passò accanto senza prestargli soccorso; Antigono riferisce inoltre che proprio il maestro
lasciato in difficoltà lodava la sua indifferenza e la sua mancanza di attaccamento
(), che nessuno disprezzava le sue ricerche filosofiche, in
considerazione delle sue abilità sia nel discorso continuo (), sia nel
domanda e risposta (). Molti, compresi Nausifane ed Epicuro, ammiravano la
sua attitudine o il suo genere di vita
() ; la sua patria lo fece gran
sacerdote 36 e a causa sua esentò tutti i filosofi dal pagare imposte. In termini generali le
stranezze comportamentali del filosofo vengono presentate come esempi di ricerca della virtù:
« Sorpreso una volta a parlare a se stesso (), a chi gliene chiedeva la causa disse
che si esercitava a essere virtuoso () ». Di particolare interesse per la
critica è la testimonianza riconducibile ad Antigono sulla sfiducia radicale di Pirrone nei
32 D.L. IX, 62-64= Antigone fr. 2A Dorandi = Pirrone T.10 Decleva Caizzi.
33 L’indicazione di una origine umile non significa necessariamente un intento denigratorio. È da notare che
l’accento posto su simili informazioni, se poste in relazione con il successivo dedicarsi alla filosofia di tali
personaggi sembrano piuttosto mettere in risalto il radicale miglioramento nel genere di vita e argomentare a
favore dell’accessibilità della filosofia da parte di tutti, senza distinzione d’origine sociale. Cfr. Gigon (1946),
p. 1-21.
34 D.L. IX, 63. Si noti la problematicità testuale di questo passo. La lacuna presente è stata colmata dagli
editori attraverso congetture divergenti.
35 Il motivo del ‘vagabondare in giro’ è tipico della descrizione del filosofo cinico, indifferente rispetto alle
norme della vita comune. Cfr. Plinius, Nat. Hist. VII 2, 22. Per uno studio dei rapporti tra Pirrone e il
cinismo, anche al di là di un piano strettamente storico, v. Brancacci (1981), pp. 211-242.
36 Per un’interpretazione del rapporto tra l’attitudine generale di Pirrone e la carica di Gran Sacerdote
attribuitagli dalla città di Elide v. Lévy (1997), pp. 5 e 12-13. Già Robin (1944), pp. 9-10, propone, come
quadro di collocazione dell’attitudine indifferente di Pirrone, il suo contesto sociale cittadino d’appartenenza
e ne sottolinea le differenze rispetto all’attitudine di Socrate.
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