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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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Commento:<br />

A)<br />

– veteres auditores – discepoli diretti di Platone, cfr. D.L. III, 46; IV, 6; V, 1;<br />

cfr. Ac. libri I, 34 = T. 41 : "Speusippus autem et Xenocrates, qui primi<br />

Platonis...", dove si ritrova la scansione tra discepoli di Platone di prima<br />

generazione e discepoli di seconda generazione, senza però che vengano inclusi<br />

Aristotele e i peripatetici.<br />

– Deinde eorum...: Ai fini della storiografia che si sviluppa attraverso la<br />

menzione degli antichi filosofi non è sufficiente l'autorità di Platone e Aristotele,<br />

ma si ricorre alla seconda generazione di discepoli, nella misura in cui è il legame<br />

'fattuale' tra la seconda e la (potenziale) terza generazione ad attirare l'attenzione,<br />

ovvero la trasmissione della dottrina platonica, in questo contesto in particolare a<br />

Zenone, attraverso le lezioni di Polemone.<br />

– et copiose et eleganter: cfr. Fin. IV, 5: graviter et copiose. Si tratta di<br />

connotazioni stilistico-retoriche (v. Michel (2003 2 ), p. 328, 331, passim;), da<br />

leggersi, tra le altre cose, in relazione a Fin. III, 26, dove l'esposizione dei<br />

capisaldi dell'etica stoica (la formula del telos "congruenter naturae vivere" e la<br />

dottrina per cui l'honestum è il solo bene) è seguita da una riflessione cruciale<br />

sullo stile argomentativo degli stoici : "potest id quidem fuse et copiose et<br />

omnibus electissimisis verbis gravissimisque sententiis rhetorice et augeri et<br />

ornari, sed consectaria me stoicorum brevia et acuta delectant".<br />

Posto che sia lecito separare in Cicerone la formazione retorica da quella<br />

filosofica, è evidente che la filosofia svolge una funzione centrale nella<br />

definizione ciceroniana del buon retore (v. De or. I, 53-54; I, 56-57; I, 60; I, 67-69;<br />

I, 84; III, 122-124 : Michel (1982), p. 109-139; Narducci (1997), pp. 19-76) e<br />

senza dubbio la formazione filosofica di Cicerone contribuisce alla maturazione di<br />

una determinata impostazione retorica (v. Partitiones oratoriae e Topica come<br />

applicazioni alla retorica di una determinata prospettiva filosofica : Gaines (2002),<br />

pp. 445-480). Meno evidente, ma probabilmente altrettanto cruciale, è invece il<br />

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