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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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quanto in rapporto con l'uomo e le sue facoltà razionali, il concetto di logos ha<br />

uno spettro di riferimento universale, che supera i limiti di ogni persona singola e<br />

tende invece verso un ordine di tipo cosmico. Perciò le sue acquisizioni nel<br />

mondo greco vengono celebrate meno come acquisizioni proprie del singolo che<br />

come manifestazioni di un ordine superiore. L'autorevolezza del logos viene allora<br />

percepita come sovraordinata rispetto all'autorevolezza di un singolo uomo.<br />

Diversamente il concetto latino di auctoritas definisce i rapporti di superiorità di<br />

un singolo individuo rispetto a una moltitudine in un contesto che non supera i<br />

confini della società degli uomini. In ambito politico l'auctoritas si misura in base<br />

all'estensione dei rapporti clientelari di un leader politico, ovvero sulla sua<br />

capacità di influenzare il comportamento e le decisioni di un certo numero di<br />

persone. Quando allora il concetto viene impiegato nell'esposizione storiografica<br />

di una dottrina filosofica bisogna tener conto di alcune implicazioni specifiche.<br />

Come nel Senato romano l'auctoritas più grande appartiene a colui che esprime la<br />

sua opinione per primo, così all'interno della storia della filosofia la posizione<br />

cronologica non è irrelevante nella determinazione del valore di una dottrina 464 . Si<br />

aggiunga a questo la centralità del concetto di mos maiorum nella società romana,<br />

il quale si fonda a sua volta sull'auctoritas maiorum, ovvero sulla capacità che gli<br />

esempi forniti dalla tradizione hanno di influenzare le decisioni prese nel presente:<br />

la condotta degli antenati in una determinata circostanza costituisce un<br />

imprescindibile codice comportamentale per il cittadino romano che si trovi ad<br />

affrontare la stessa situazione. Ciò è particolarmente pertinente nell'ambito della<br />

produzione intellettuale di Cicerone, dove l'esempio dei maiores nostri, degli<br />

esponenti dell'antica Repubblica, rappresenta in tutto e per tutto un ideale<br />

regolativo. Se ne deduce che, trasposto il concetto di auctoritas all'interno della<br />

storia della filosofia, l'effetto ottenuto è quello di rendere imprescindibile<br />

l'esempio degli 'antichi', rendere immediatamente 'autorevole' il punto di vista dei<br />

'primi interpreti', ed infine determinare la superiorità del leader filosofico che può<br />

contare sul più grande numero di 'relazioni clientelari', che in ambito filosofico<br />

corrispondono probabilmente ai rapporti di filiazione filosofica.<br />

A differenza di quanto la stretta congiunzione di ratio e auctoritas in questo<br />

passaggio sembra testimoniare (Platonis rationem auctoritasque), è possibile<br />

attribuire a Cicerone una perfetta consapevolezza del conflitto tra la ratio greca<br />

(logos) e l'uso di un principio dell' auctoritas in filosofia: v. Leg. I, 36: "Et scilicet<br />

464 Sul parallelo filosofi – senatori, v. Leg. I, 39; Luc. 9; ND I, 10.<br />

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