UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

invece in cui eventualmente gioca sulla flessibilità d'uso dell'avverbo greco fu/sei, v. Luc.
138-139 = T. 40: prima naturae commoda. Talvolta chiaramente visibile, talvolta
occultato dalla resa latina, l'originale greco rimane in ogni caso il filo conduttore per ogni
parziale e congetturale ricostruzione dottrinale. Si terrà inoltre presente che le scelte
lessicali ciceroniane sono anche il risultato di una mediazione culturale, ossia il veicolo
della prospettiva eminentemente romana con cui Cicerone fa dialogare le questioni
filosofiche formulate dal mondo greco: si veda ad esempio l'impiego dei concetti di
auctoritas (p. 206 ss; 288 ss.) e di princeps (p. 304 ss.).
Al fine di orientarsi nelle dispute che oppongono le varie scuole nel periodo ellenistico, si
tenga sempre presente la complessa sovrapposizione di piani polemici. La formazione
filosofica di Cicerone gli permette infatti di descrivere nel dettaglio l'evoluzione dei
dibattiti filosofici originatesi nel III secolo a.C. e proliferati, seppur in modo discontinuo,
fino al I secolo a.C. Il testo di Cicerone si sforza dunque di rendere conto di una
sovrapposizione di piani polemici attraverso l'elaborazione di categorie storiografiche non
esenti da rilevanti connotazioni filosofiche. Si considerino i casi paradigmatici degli
Academica e del De finibus.
Academica :
Il complesso testo degli Academica, per quanto accessibile solo attraverso due porzioni di
testo appartenenti a due diverse fasi redazionali, fa riferimento ad almeno tre fasi distinte
del dibattito epistemologico. Il preambolo del Lucullus (10-12), facendo riferimento al
contenuto della precedente discussione riportata dal testo perduto del Catulus, allude ad
una polemica contra Philonem, ossia a un dibattito provocato dalle posizioni assunte da
Filone di Larissa, a cui Antioco d'Ascalona avrebbe risposto con la composizione di una
opera intitolata Sosus 101 . La discussione epistemologica che oppone Filone e Antioco
costituisce lo strato più recente del complesso dibattito epistemologico di cui Cicerone
rende testimonianza; il testo del Lucullo manifesta infatti l'esigenza di risalire ad una fase
più antica e più ardua 102 del dibattito: "Ad Arcesilan Carneademque veniamus" (Luc. 12),
in cui i filosofi academici si sono cimentati nella confutazione del dogmatismo stoico.
101 v. Glucker (1978); Lévy (1992a); Brittain (2001).
102 Filone di Larissa viene messo da parte come un avversario minus acer, lenior, probabilmente perché Antioco
sembrava aver fornito una confutazione convincente della posizione espressa da Filone nei « libri romani ». La
necessità di risalire alle fasi più antiche del dibattito corrisponde verosimilmente all'esigenza di fornire un quadro
completo sul dibattito tra scetticismo academico e dogmatismo, eliminando l'impressione che le posizioni assunte da
Filone siano rappresentative di tutta la storia dell'Academia.
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