UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

allora fornire una teoria alternativa dei primi istinti naturali sulla base di un principio
di auto-percezione e auto-conservazione garantito dal funzionamento stesso della
natura. Il nascente stoicismo poteva senza ombra di dubbio trovare nella tradizione
vetero academica e peripatetica un valido appoggio teorico per l'elaborazione di
un'alternativa all'edonismo. Cicerone tende tuttavia in questo contesto ad enfatizzare
strategicamente questo aspetto, nell'intento di contestare poi, in un secondo tempo,
l'originalità e la coerenza della teoria stoica. Già Carneade aveva individuato nel
rapporto con i principi naturalistici del discorso etico il punto debole delle teoria
etica stoica come si evince dalla struttura della Carneadia divisio di Fin. V. Il passo
ulteriore compiuto da Cicerone, verosimilmente ispirato da Antioco, è quello di
associare all'accusa di inconsequentia quella di mancata fedeltà rispetto ai maestri
predecessori.
Al di là della tattica argomentativa di Cicerone, è utile ricordare che la discussione si
svolge sul piano generale del fondamento naturalistico dell'etica, il che non comporta
nessuna valutazione sulla paternità originale di alcuna teoria specifica, come ad
esempio quella dell'oi)kei/wsij stoica.
– a communibus initiis progredientem videre: cfr. Fin. IV, 17: "Atque ab his
initiis profecti omnium virtutum et originem et progressionem persecuti sunt"; Fin.
IV, 18: "his initiis et (...) seminibus a natura datis temperantia, modestia, iustitia et
omnis honestas perfecte absoluta est". Il riferimento è alle cosidette 'premesse
naturalistiche' del discorso etico. Nel noto passo di Fin. IV, 16-18, Cicerone espone
queste premesse attribuendole al pensiero vetero-academico sotto l'egida autoritativa
di Senocrate e Aristotele, v. T. 44 = Fin. IV, 14-15: "a Xenocrate atque ab Aristotele
constitutus est. Itaque ab iis constitutio illa prima natura (...) his prope verbis
exponitur". Il discorso fa evidentemente da controcanto al discorso di Catone sul
rapporto tra il fine ultimo dell'agire umano e i fondamenti naturali del discorso etico
(Fin. III 16-26). I principi naturali del discorso etico attribuiti al gruppo dei 'veteres'
possono essere riassunti in cinque punti fondamentali 545 :
1) Commendatio naturae: "Omnis natura vult esse conservatrix sui, ut et salva sit et
in genere conservetur suo".
545 Cfr. Prost (2001), p. 246, il quale propone invece un'efficace illustrazione in tre tappe del percorso dell'etica
naturalistica di Antioco, o meglio dell'etica che Antioco attribuisce agli antichi : 1- il principio universale dell'
'amor di sé' ; 2- l'applicazione del principio ad ogni specie ; 3- la definizione della natura propria dell'uomo.
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