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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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imanga una semplice curiosità, ma diventi un'imitazione profonda, un modo di vita, poiché,<br />

con l'ausilio della filosofia, qualunque sia la disciplina a cui il giovane deciderà poi di<br />

dedicarsi, questa aumenterà di valore e di prestigio (Fin. V, 6: “ut illud ipsum quod studet<br />

facere possit ornatius”). La responsabilità di cui gli interlocutori si fanno carico nei confronti<br />

del giovane Lucio (Fin. V, 6: “Nos vero, inquit, omnes omnia ad huius adulescentiam<br />

conferamus”), riecheggia il tipo di rapporto già evocato nel libro III tra Catone, Cicerone e il<br />

giovane Lucullo (Fin. III, 8: “Est enim mihi magna curae (quamquam hoc quidem proprium<br />

tuum munus est) ut ita erudiatur...”). In entrambi i casi nella composizione del testo Cicerone<br />

combina la responsabilità derivante dalla sua posizione con un omaggio alla memoria dei due<br />

promettenti giovani morti prematuramente.<br />

Commento<br />

A)<br />

– ab hac Academia nova ad veterem illam vocare: cfr. Ac.libri I, 13: (Varro cum Cicero<br />

loquitur) « “Sed de te ipso quid est,” inquit, “quod audio?” “Quoniam,” inquam, “de<br />

re?” “Relictam a te veterem Academiam,” inquit, “tractari autem novam” “Quid<br />

ergo?” inquam, “Antiocho id magis licuerit nostro familiari, remigrare in domum<br />

veterem e nova, quam nobis in novam e vetere? Certe enim recentissima quaeque sunt<br />

correcta et emendata maxime (...)” »; in questo passo, come in altri contesti, l'istanza<br />

filosofica presentata da uno degli interlocutori viene trattata metaforicamente come un<br />

luogo fisico, una 'domus' in cui si viene invitati ad entrare e da cui si può<br />

figurativamente anche uscire. La critica ha considerato l'uso di questo tipo di metafore<br />

come l'espressione delle dinamiche di formale affiliazione filosofica ad una scuola. v.<br />

Glucker (1978), p. 101-112 ss; Glucker (1988), pp. 34-69; Steinmetz (1989), pp. 13-<br />

15 ; il percorso filosofico di Cicerone rappresenterebbe in questa prospettiva un caso<br />

particolarmente complesso di ripetuto trasferimento da un'istanza all'altra. Sulla base<br />

di questo passaggio, Cicerone descriverebbe se stesso come un affiliato della nuova<br />

Academia già nel 79 a.C., data della finzione drammatica e del soggiorno ad Atene di<br />

Cicerone e dei suoi compagni, tuttavia la sua produzione retorico-filosofica precedente<br />

al 45-44 a.C., precendente cioè alla redazione degli Academica, sembrerebbe<br />

testimoniare una particolare vicinanza all'operazione di recupero del pensiero degli<br />

antichi di Antioco d'Ascalona, v. Hirzel (1883), III vol., p. 488-489; Pohlenz (1959), p.<br />

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