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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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della storia dell'Academia, presentata come fedele al pensiero di Platone, ed una seconda<br />

fase della medesima tradizione, in cui invece l'attitudine di Arcesilao, oggi comunemente<br />

etichettata come 'scettica', avrebbe determinato una rottura e una deviazione all'interno<br />

della genuina tradizione platonica. Per quanto tuttavia l'uso di aggettivi come 'dogmatico'<br />

o 'scettico' risenta dei limiti interpretativi di ogni retroproiezione storica 24 , è legittimo<br />

domandarsi fino a che punto si possano determinare le caratteristiche specifiche della fase<br />

più antica di trasmissione del pensiero di Platone 25 .<br />

Si consideri a titolo d’esempio che una delle opere dell’academico Crantore, discepolo di<br />

Polemone, di cui ci è giunta notizia è un commentario al Timeo di Platone dove secondo le<br />

testimonianze di Proclo e Plutarco 26 l’autore proponeva precisi criteri interpretativi<br />

dell’opera, forse anche in polemica con Aristotele e la sua interpretazione letterale di tale<br />

testo, dando così avvio ad una tradizione lunghissima di esegesi del testo platonico. Se<br />

dunque l’autonomia ermeneutica potrebbe essere stata una caratteristica costante<br />

nell’attività dei membri dell’Academia, è anche vero che il riferimento alle opere del<br />

fondatore della scuola e una dichiarata fedeltà al loro significato più profondo sembrano<br />

acquistare velocemente una grande importanza, tanto da indurre gli studiosi a considerare<br />

il pensiero dei primi scolarchi nell’ottica di un processo di consolidamento dottrinale e di<br />

uno sforzo per fornire una versione sistematica e coerente delle dottrine platoniche 27 , come<br />

un ausilio dunque al pensiero del maestro. Margherita Isnardi Parente afferma nella sua<br />

interpretazione dei frammenti di Senocrate che il compito prefissatosi da questo scolarca è<br />

quello di recare alla filosofia platonica un giustificazione () completa e, a questo<br />

scopo, egli si sarebbe dedicato a un grande lavoro di revisione esegetica 28 .<br />

24 L'uso di entrambi gli aggettivi, 'scettico' e 'dogmatico', risponde alle esigenze esplicative moderne e contemporanee.<br />

Tuttavia non è in questi termini che la questione veniva discussa dagli antichi. La differenza tra una prospettiva che<br />

oggi chiameremmo 'dogmatica' e una che chiameremmo 'scettica' appare dalle divergenti risposte date ad<br />

interrogativi del tipo: in che misura è possibile per l'uomo accedere alla conoscenza del vero? Esistono nozioni certe<br />

ed evidenti? Platone ha sostenuto delle dottrine come certe? Qual'è il metodo da applicarsi nel progresso delle<br />

conoscenze? Si noti che all'interno delle posizioni comunemente etichettate in modo uniforme come 'scettiche' sono<br />

reperibili diversi orientamenti: solo all'interno della tradizione academica sembrerebbe esserci una considerevole<br />

differenza tra l'epoché peri pantwn, a cui Arcesilao sembrerebbe essersi attenuto, l'articolazione dell'epoché con un<br />

criterio di verosomiglianza per l'orientamento dell'azione pratica nella posizione di Carneade, e l'adozione da parte<br />

di Filone di Larissa dell'idea che le cose sono per natura conoscibili anche se non in virtù di una relazione immediata<br />

dell'uomo rispetto alla natura come volevano gli stoici, v. Lévy (2008a).<br />

25 v. il quadro critico-metodologico delineato da Isnardi-Parente (1986), pp. 359-376.<br />

26 Proclus, in Tim., I 76.1-2 ; 277.8 -10, v. Tarrant (2007), vol. I, book I : Proclus on the Socratic State and Atlantis;<br />

Plutarchus, Mor. 1012f-1013a : / De animae procreatione in Timaeo, v. C. Hubert,<br />

H. Drexler (eds.), Plutarchus, Moralia, vol. VI, fasc. 1, Teubner, Lipsia 1959.<br />

27 v. Krämer (1983), p. 9-11, dove si parla di una theologische Systematik, sviluppata a partire dal Timeo, e di una<br />

progressiva sistematizzazione in ambito epistemologico e etico. Cfr. le caute osservazioni di Tarrant (2000), pp. 21-<br />

22.<br />

28 Isnardi Parente (1982), pp. 36-37. Nell'articolo preliminare alla comparsa dell'edizione dei frammenti di Senocrate,<br />

Isnardi Parente (1981), p. 134-135, notava come il tema della fedeltà di Senocrate agli insegnamenti di Platone fosse<br />

un cliché della letteratura biografica fino all'epoca di Proclo, da leggersi come speculare rispetto alla presentazione<br />

vii

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