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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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Nella letteratura posteriore che ripercorre le varie tappe della storia dell'Academia<br />

vediamo affermarsi una suddivisione in 3 o 5 fasi: v. Sext. Emp. Hyp. Pyrrh I, 220<br />

= T. 26; cfr. Eusebius, Praep. Evang. XIV, 4, 16 = T. 33; DL I, 19 = T. 2, per cui<br />

alla fase degli immediati successori di Platone, succede una 'seconda' fase, anche<br />

denominata come 'media' 382 , inaugurata da Arcesilao, una 'terza' fase, anche<br />

denominata come 'nuova', inaugurata da Carneade, a cui eventualmente fanno<br />

seguito anche una 'quarta' e una 'quinta' fase rispettivamente coincidenti con gli<br />

insegnamenti di Filone di Larissa (e Carmada) e Antioco d'Ascalona. Nel testo di<br />

Cicerone questa complessa articolazione è invece assente. Non soltanto Cicerone<br />

si mostra riluttante nell'accogliere una distinzione terminologica tra le due fasi<br />

della storia dell'istanza academica, che qualifichi inequivocabilmente i contributi<br />

di Arcesilao e Carneade come 'innovazioni', ma è evidente che l'uso di espressioni<br />

come 'e media Academia' (v. Part. Or. 139; cfr. Ad. Fam. IX, 8, 1; Orator 11) non<br />

designa nel suo testo una fase distinta, quanto piuttosto il cuore dell'insegnamento<br />

academico, da cui Cicerone dichiara provenire non solo la sua formazione<br />

filosofica, ma anche quella retorica (v. Orator 12), v. Lévy (1980), pp. 260-264.<br />

– horum neutrum ante Zenonem magno opere defensum est: la genesi<br />

delle due questioni in oggetto – 1) se la impressione catalettica sia vera in un<br />

modo tale che non potrebbe essere falsa e 2) se il saggio formulerà delle opinioni<br />

– viene ricollegata alle speculazioni di Zenone. Retrodatarle nella storia<br />

dell'Academia antica non sarebbe legittimo. Pertanto Antioco non può avvalersi<br />

dell'autorità degli antichi filosofi in questo ambito. Questa precisazione temporale,<br />

su ciò che è venuto prima e ciò che è venuto dopo, è particolarmente rilevante<br />

nella misura in cui intende contestare nei suoi principi di base l'operazione<br />

storiografica di Antioco: non è legittimo ricercare l'appoggio dottrinale degli<br />

antichi predecessori per domande formulate solo successivamente in un contesto<br />

filosofico differente. Si tratta in ultima istanza di una strategia polemica per<br />

contestare in generale l'interpretazione 'dogmatica' della tradizione platonica da<br />

parte di Antioco. Tuttavia è doveroso notare che di fatto in tutto il discorso di<br />

Lucullo – nella forma in cui ci è arrivato – il nome degli antichi academici o dei<br />

peripatetici non viene mai fatto. Nel contestare lo 'scetticismo' academico,<br />

382 v. Lévy (2005), pp. 54-60, dove si reperisce in Philod., Acad.Hist. col. XXI, 36-42, la prima occorrenza degli<br />

aggettivi 'me/sa' e 'new/tera', per designare le diverse fase della storia dell'istanza academica. Si noti che in<br />

questo contesto però 'media' designa la fase inaugurata da Arcesilao, mentre 'nuova' la breve parentesi storica<br />

rappresentata dalla posizione di Lacide, che sembrerebbe aver voluto conciliare l'impostazione di Arcesilao<br />

con quella della fase più antica dell'istanza academica.<br />

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