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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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XIX, 3, 1; cfr. T. 59: "Quapropter eadem virtus, id est, ars agendae vitae, cum<br />

acceperit prima naturae, quae sine illa erant, sed tamen erant etiam quando eis<br />

doctrina adhuc deerat, omnia propter se ipsa appetit simulque etiam se ipsam,<br />

omnibusque simul et se ipsa utitur, eo fine, ut omnibus delectetur atque perfruatur,<br />

magis minusque, ut quaeque inter se maiora atque minora sunt, tamen omnibus<br />

gaudens et quaedam minora, si necessitas postulat, propter maiora vel<br />

adipiscenda vel tenenda contemnens. (...)".<br />

Il verbo ha una rilevanza filosofica non trascurabile, da studiarsi in particolare<br />

all'interno della tradizione academica raccolta da Cicerone: cfr. Fin. I, 3: "Sive<br />

enim ad sapientiam perveniri potest, non paranda nobis solum ea, sed fruenda<br />

etiam est", dove la 'fruizione' della sapientia diventa l'obiettivo programmatico<br />

dell'impresa filosofica ciceroniana.<br />

fruor - xra/omai - v. Bénatouil (2006), pp. 223-231: come si evince dal confronto<br />

con il passo di Plutarco (De comm.not. 1069f = T. 56), Cicerone impiega il verbo<br />

fruor, piuttosto che il verbo utor, laddove invece Plutarco impiega il verbo greco<br />

xra/omai. La dissimetria semantica provocata dalla scelta di traduzione ciceroniana<br />

sarebbe spiegabile in relazione a una precisa e consapevole presa di posizione<br />

filosofica. La scelta del verbo sembrerebbe funzionale ad una tattica<br />

argomentativa carneadea all'origine. Ponendo la nozione stoica di "selectio<br />

(e)klogh£ - v. le formule di Antipatro di Tarso e Diogene di Babilonia in Stob., Ecl.<br />

II, 7, 6a, p. 76 Wachsmuth) ea quae secundum naturam sunt" in contrasto con la<br />

fruitio, Carneade avrebbe tentato di forzare la posizione stoica a riconoscere una<br />

nota di edonismo al suo interno 410 .<br />

In questo contesto Carneade avrebbe potuto anche impiegare il verbo greco<br />

a)polau/w della tradizione edonista 411 , sebbene il verbo xra/omai si presti<br />

perfettamente a uno scontro dialettico con lo Stoicismo, visto il suo impiego<br />

filosoficamente rilevante nella tradizione stoica e la possibilità di impiegarlo in<br />

costruzioni come bi/% / oi)/n% / h(donai=j xra/omai attestate per esempio in Plutarco<br />

410 v. Bénatouil (2006), pp. 226-228 sull'uso di a)polau/w, a)po/lausij - fruor, fruitio nella tradizione edonista. v.<br />

Fin. IV, 19-20 per un esempio di come una tattica argomentativa carneadea, introducendo provocatoriamente<br />

la distinzione adipiscere etiamsi nihil consequare – obtinenda, forzi la posizione stoica in direzione di una<br />

maggiore uniformità formale con le posizioni edoniste, a meno che la formula stoica del telos non ammetta di<br />

presentarsi come un puro sforzo mai soddisfatto: « facere omnia ut adipiscamur quae secundum naturam<br />

sunt etiamsi ea non assequamur ».<br />

411 Krämer (2004), p. 119 ; Bénatouil (2006), p. 229.<br />

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