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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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coppia Senocrate – Aristotele ad esser messa in avanti nel contesto<br />

dell'esposizione o della discussione dall'operazione storiografico-dialettica di<br />

Antioco: v. Fin. IV, 15 = T. 44: "finis bonorum, (...), a Xenocrate atque ab<br />

Aristotele constitutus est"; Fin. IV, 49: "Aristoteles, Xenocrates, tota illa familia<br />

non dabit..."; Luc. 136: "sed ubi Xenocrates, ubi Aristoteles tetigit?"; Luc. 143:<br />

"Num quid horum probat noster Antiochus? Ille vero ne maiorum quidem suorum<br />

– ubi enim aut Xenocraten sequitur, cuius libri sunt de ratione loquendi multi et<br />

multum probati, aut ipsum Aristotelem, quo profecto nihil est acutius, nihil<br />

politius?"; Leg. I, 55: "valde a Xenocrate et Aristotele et ab illa Platonis familia<br />

discreparet (...) sentit idem quod Xenocrates, quod Aristoteles, loquitur alio<br />

modo". È possibile supporre allora che se la coppia Senocrate – Aristotele sia<br />

funzionale alla saldatura storiografica della tradizione academica e peripatetica,<br />

prima assicurata e poi sempre riproposta, attraverso la menzione dei due discepoli<br />

che contemporaneamente furono discepoli di Platone (v. Ac.libri I, 17: "duos<br />

autem praestantissimo studio atque doctrina, Xenocratem Calchedonium et<br />

Aristotelem Stagiriten..."), il nome di Polemone abbia qui invece una funzione<br />

filosofica specifica in relazione alla formula del telos.<br />

Probare: v. oltre.<br />

– et Aristoteles eiusque amici: Per quanto accomunati da una medesima<br />

formula, i nomi di Polemone e di Aristotele si trovano sintatticamente ben distinti,<br />

cfr. Fin. V, 21: "antiquis, quos eosdem Academicos et Peripateticos nominamus";<br />

T. 42 = Fin. II, 34: "sententia veterum Academicorum et Peripateticorum".<br />

Si riconosce con questa frase che l'idea che la morale si fondi su principi<br />

naturalistici appartiene tanto al Peripato di Aristotele quanto alla prima Academia<br />

o Academia antica. L'associazione tra l'etica peripatetica e un fondamento<br />

naturalistico si ritrova ampiamente espressa nell'epitome di Ario Didimo<br />

contenuta nel testo di Stobeo. Tuttavia la complessità delle dinamiche di<br />

interazione tra istanze filosofiche, che verosimilmente sottende alla costituzione<br />

del testo riportato da Stobeo (v. Introduzione, pp. lv-lvi; lxxiii-lxxvii), permette di<br />

sollevare qualche dubbio sulla genuinità di una teoria vetero-peripatetica dei<br />

fondamenti naturali della morale.<br />

Senza dubbio nel tracciare un'orizzonte comune tra Academia e Peripato sulla<br />

questione dei fondamenti dell'etica risiede l'originalità dell'operazione filosofica di<br />

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