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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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del metodo di lavoro del suo autore è da molti punti di vista discutibile proprio a<br />

causa della presenza di anacronismi lessicali ed elementi riconducibili allo<br />

stoicismo anche nelle sezioni dedicate alla teoria peripatetica.<br />

La mia ipotesi di lavoro contrasta con l'approccio critico dominante nella misura<br />

in cui si basa sulla possibilità di reperire all'interno del testo di [Ario Didimo]<br />

un'intenzionalità più complessa rispetto a quella di una semplice dossografia<br />

totalmente dipendente da fonti precedenti. La struttura diairetica sembrerebbe<br />

innanzitutto funzionale al confronto dottrinale e le convergenze lessicali sarebbero<br />

giustificabili nel contesto degli scontri dialettici tra le diverse istanze filosofiche,<br />

all'interno dei quali la costituzione di un terreno linguistico comune è<br />

indispensabile per il confronto (v. Introduzione, pp. xxxix-xlvi).<br />

Per quanto riguarda questo preciso passaggio si può notare allora come il concetto<br />

di ta£ prw=ta kata£ fu/sin si trovi integrato in un discorso marcatamente<br />

peripatetico, dove nessuna concessione di tipo dottrinale viene fatta allo<br />

stoicismo 454 . In generale si può notare come al di là delle scelte lessicali, l'intento<br />

primario di [Ario Didimo] sia quello di fornire un'esposizione efficace delle<br />

specificità dottrinali delle due tradizioni poste a confronto, da una parte la<br />

tradizione che fa capo a Platone e Aristotele, dall'altra quella inaugurata lo<br />

stoicismo. Una simile lettura rafforza la legittimità di un'interpretazione che vede<br />

nell'uso di una terminologia comune tra stoicismo e Peripato in una determinata<br />

fase del periodo ellenistico il risultato dell'intenso confronto dottrinale tra le due<br />

scuole, il quale esigeva di fatto una riformulazione sempre più serrata delle<br />

rispettive posizioni, sia da parte dello stoicismo, sia da parte del Peripato 455 . Non<br />

casuale inoltre è la presenza nel testo di [Ario Didimo] del riferimento alle<br />

diaireseis impiegate in ambito academico (rif. a Filone di Larissa e Eudoro<br />

d'Alessandria). La sistematizzazione della materia etica in ambito academico<br />

raccoglie la tradizione dialettica formalizzata nel Peripato di Aristotele e si rivela<br />

funzionale alla comparazione ed elaborazione delle istanze dogmatiche (v.<br />

Introduzione, pp. lxxiv-lxxvii).<br />

L'ipotesi di lavoro che si prende qui in considerazione si propone dunque di<br />

considerare la formula del fine in oggetto (honestas + prima naturae) come il<br />

risultato di un dialogo che comprende almeno tre interlocutori: da una parte due<br />

454 v. l'uso del concetto peripatetico di o/(recij/ e non di quello stoico di o)rmh.<br />

455 cfr. Annas (1990), pp. 80-82.<br />

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