UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

filosofica l'appellativo di seguace dell' 'antica Academia'. v. Brut. 315: “cum
Antiocho veteris Academiae nobilissimo ac prudentissimo philosopho...”. Ac.libri
I, 7: “si vero Academiam veterem persequemur, quam nos ut scis probamus, quam
erit illa acute explicanda nobis, quam argute quam obscure etiam contra Stoicos
disserendum”. Per uno studio dell'uso della terminologia relativa alla vetus
academia in Cicerone come anche nelle altre fonti v. Glucker (1978), p. 101-112
ss. Si nota che la defezione di Antioco dallo scetticismo academico veniva
giustificata in alcuni contesti come un ritorno all'antica Academia. Sembrerebbe
anche che il gruppo di discepoli, riuniti intorno ad Antioco, adottasse la
nomenclatura 'antica Academia' per designare il proprio gruppo. Tuttavia non è da
escludere che tale abitudine si sia consolidata nelle fonti successivamente, per
distinguere chiaramente gli esiti dell'insegnamento di Antioco da quelli
dell'Academia scettica. L'identità generalmente 'academica' – e dunque di
conseguenza anche platonica – sembrerebbe dunque essere stata oggetto di un
contenzioso all'epoca dell'attività filosofica di Antioco. Si noterà allora che il
riferimento all'istanza dell' 'Academia antica' ha come scopo principale quello di
legittimare un approccio diverso rispetto all'impostazione dominante fino a Filone
ed Antioco. In assenza di un uso invalso di aggettivi come 'scettico' vs
'dogmatico', la differenziazione tra i due approcci divergenti si attua attraverso
l'uso di 'nuovo' e 'vecchio', con l'effetto paradossale che, al fine di trovare una
legittimazione 'storica', l'interpretazione contemporanea di Antioco si presenta
come 'vecchia', mentre una parte consistente della storia condivisa della scuola
academica viene etichettata come 'nuova', nell'accezione di 'non originaria',
'diversa', 'non pienamente legittima'.
Nel passaggio in oggetto rimane sottinteso a quale Academia si stia facendo
riferimento, se alla antica o alla nuova; il che è perfettamente coerente con la
concezione unitarista della storia dell'Academia difesa da Cicerone, per cui non
esistono due Academie, una 'dogmatica' e una 'scettica', ma una sola (Ac.libri I,
13). L'uso eventuale della terminologia vetus Academia, nova Academia
rappresenta nel testo di Cicerone una concessione fatta all'interlocutore
nell'ambito del dialogo (Ac.libri I, 46: “sed tamen illa quam exposuisti vetus, haec
nova nominetur”). In questo caso è chiaro che Antioco non possa più dirsi
membro dell'Academia come l'hanno intesa Arcesilao e Carneade, ma la critica di
Cicerone intende fare un ulteriore passo, ovvero mettere in dubbio che ci sia mai
stata una fase dell'Academia compatibile con un'epistemologia dogmatica.
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