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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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vita ben ordinata, in direzione dunque di una ‘conversione’ a un migliore genere di vita 107 .<br />

Nock definisce opportunamente il concetto di ‘conversione’ come « il nuovo orientamento<br />

dell’anima di un individuo, il suo decisivo rivolgersi dall’indifferenza o da una precedente<br />

forma di religiosità ad un’altra; rivolgimento che implica la consapevolezza di un grande<br />

mutamento, che l’antico era errato mentre il nuovo è giusto » 108 e tenta di mettere in risalto le<br />

affinità tra questo concetto di ‘conversione’ propriamente religioso e la scelta di vita del<br />

filosofo nel mondo greco. Gli aneddoti sulla radicalità delle scelte di vita dei filosofi cinici<br />

vengono dunque interpretati come illustrativi di una scelta di distacco e libertà rispetto ai<br />

vincoli convenzionali della società. Per il mondo greco si ricaverebbe così una nozione di<br />

‘conversione’ che starebbe a indicare « il ripudio degli agi, dei piaceri e della superstizione<br />

(altro frequente bersaglio della critica dei filosofi), per una vita di disciplina e talora di<br />

contemplazione, scientifica o mistica » 109 . La tesi di Nock si spinge fino a considerare<br />

l’Academia di Platone e dei suoi successori come locus standi di un’atmosfera socratica e<br />

come un’istituzione paragonabile ai gruppi pitagorici in quanto caratterizzata da un senso di<br />

solidarietà e religiosità 110 . Tuttavia l’accentuazione di connotazioni propriamente religiose<br />

all’interno del modello della conversione filosofica rimane un punto controverso e con<br />

possibilità di riscontro testuale nella tradizione fin qui considerata decisamente meno evidenti.<br />

Ulteriori osservazioni sull’argomento e in particolare sui modelli di conversione alla filosofia<br />

nella tradizione confluita nel testo di Diogene Laerzio sono stata avanzate da J.P. Dumont 111 .<br />

Lo studioso francese avanza l’ipotesi che Agostino e Diogene Laerzio facciano riferimento a<br />

‘universi di pensiero’ comparabili e che le categorie impiegate da Agostino per interpretare la<br />

propria personale esperienza di approdo al cristianesimo non siano poi lontane da quelle<br />

impiegate da Diogene nel trattare i filosofi antichi 112 . Quest’ipotesi di lavoro motiva uno<br />

studio approfondito degli esempi di conversione alla filosofia nel testo del dossografo, il quale<br />

finisce per portare alla luce quelle che vengono definite “due sorprese”: innanzitutto si nota<br />

che gli esempi di ‘conversione’ in Diogene Laerzio non sono affatto numerosi e in secondo<br />

luogo che i casi reperibili di ‘conversione’ alla filosofia traccerebbero una linea di filiazione<br />

tra l’Academia, i filosofi cinici e la Stoa 113 . Dumont sottolinea come gli elementi fondamentali<br />

della modalità di ‘conversione’ alla filosofia nei resoconti di Diogene siano l’insegnamento 114<br />

107 Ivi, p. 136.<br />

108 Ivi, p. 7.<br />

109 Ivi, p. 140.<br />

110 Ivi, p. 131.<br />

111 Dumont (1987), pp. 79-97.<br />

112 Ivi, p. 81.<br />

113 Ivi, p. 82.<br />

114 D.L. IV 16.<br />

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