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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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Socrate dictum est”; De sen. 23: “num philosophorum principes, Pythagoran<br />

Democritum, num Platonem Xenocraten..”; Off. I, 2: “a principe huius aetatis<br />

philosophorum (scil. Cratippus)”; Off. III, 5: “a Cratippo nostro, principe huius<br />

memoriae philosophorum”;<br />

princeps: il termine designa generalmente nella lingua latina la figura del leader<br />

politico; dal punto di vista etimologico significa semplicemente “colui che prende la<br />

prima parte, il primo rango, il primo posto”, perciò lo si trova accompagnato spesso da<br />

un aggettivo, un complemente al genitivo o un complemento preposizionale, che<br />

precisano l'ambito di riferimento del termine. Ciò consente un uso estremamente vario<br />

e adattabile ai più disparati contesti, per quanto l'ambito politico sembri praticarne<br />

l'uso più estensivo e determinarne progressivamente il senso (v. Hellegouarc'h (1972),<br />

p. 327). Al suo interno si possono distinguere due impieghi principali: l'uno in<br />

riferimento alla priorità cronologica d'iniziativa, per cui il princeps sententiae 581 , ad<br />

esempio, è colui che per primo esprime in senato il suo avviso su una proposizione<br />

fatta dal rogator (Hellegouarc'h (1972), p. 328); l'altro invece in riferimento alla<br />

superiorità generale della figura del leader all'interno di un ambito, per cui Cicerone<br />

riserva in alcuni contesti il titolo principes 582 a chi ricopre la carica consolare, in<br />

quanto espressione di un ruolo eminente in tutte le circostanze della vita politica<br />

(Hellegouarc'h (1972), p. 336). I due impieghi sono evidentemente interconnessi dal<br />

momento che è la superiorità dell'auctoritas che determina l'ordine in cui si prende la<br />

parola in senato e viceversa la priorità cronologica determina in alcuni contesti la<br />

superiorità dell'influenza di un personaggio. La figura del princeps ha come noto un<br />

ruolo di assoluto rilievo nella teoria politica ciceroniana 583 . Verosimilmente influenzato<br />

dalle riflessioni di Platone sulla necessaria interazione tra filosofia e politica, il<br />

princeps ciceroniano ha gli attribuiti teorici di una figura ideale (magnitudo animi,<br />

humanitas); al contempo l'attività concreta di Cicerone nell'ambito politico fa sì che la<br />

figura del princeps venga dotata di precise implicazioni sociali, progressivamente<br />

adeguate ai radicali cambiamenti che la politica romana attraversa al tempo di<br />

Cicerone. La critica più recente insiste sul fatto che dal punto di vista di Cicerone il<br />

potere del princeps non è di tipo assoluto, ma intimamente connesso con la concordia<br />

ordinum o il consensus omnium bonorum; del resto non è unanimamente accettato che<br />

Cicerone intenda far riferimento alla figura di un singolo individuo alla testa della<br />

581 v. Cic., In Pis. 35<br />

582 v. De orat. III, 63<br />

583 v. e.g. Lepore (1954).<br />

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