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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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un'equivalenza tra la formula 'zenoniana' e la sua interpretazione (posteriore). È<br />

indice dunque di una procedura di attribuzione perentoria, che stabilisce la legittimità<br />

di un'interpretazione come espressione della posizione del maestro fondatore.<br />

Tuttavia la necessità stessa di una tale procedura di legittimazione presuppone<br />

verosimilmente un contesto di potenziale incertezza sul quale il passaggio, così come<br />

Cicerone lo struttura, intende portare implicitamente l'attenzione.<br />

- quod a te dictum est : v. Fin. III, 21 "Summum…bonum, quod cum positum<br />

sit in eo, quod /Stoici, nos appellamus convenientiam"; Fin. III, 26: "cum<br />

igitur hoc sit extremum, congruenter naturae convenienterque vivere"; Cfr.<br />

Lactantius, Inst. Div. III, 7: "Zenonis (summum bonum) cum natura congruenter<br />

vivere".<br />

- b) II fase interpretativa della formula del telos. [la teoria dei kaqh/konta<br />

come via verso il fine ultimo] Alterum significari: officia media omnia aut<br />

pleraque servantem vivere. Cfr. Off. III 13-15.<br />

Officia: La preminenza della nozione di 'dovere' 528 – to£ kaqh=kon in greco –<br />

all'interno delle formule del telos stoico è documentabile a partire dalle testimonianze<br />

su Panezio di Rodi e Archedemo di Tarso (v. Mansfeld (1986a), p. 335; Giusta (1964-<br />

1967), vol. I, p. 300). L'importanza di Panezio per la riflessione ciceroniana sul tema<br />

dei 'doveri' è ben nota, in particolare grazie ai lavori della Quellenforschung sul De<br />

officiis 529 . Nonostante la formula del telos attribuita a Panezio non contenga un<br />

riferimento esplicito ai kaqh/konta, quanto piuttosto una valorizzazione generale<br />

della natura 'individuale', da non percepirsi come incompatibile con la formula<br />

canonica dei primi maestri stoici 530 , l'interesse di Panezio per la linea di condotta<br />

generale degli uomini è ben attestato. Tra i suoi consociati egli sembra assumere,<br />

528 Il problema della traduzione del termine kaqh=kon è doppio: è problematica sia la sua resa in latino (v. ad<br />

Att. XVI, 11, 4, dove Pomponio Attico protesta contro la scelta ciceroniana di rendere kaqh=kon con<br />

officium), sia la sua resa nelle lingue moderne. Si opta qui per la traduzione canonica 'dovere', motivata dalla<br />

versione latina officium impostasi con Cicerone. Si tenga tuttavia presente che una tale scelta di traduzione<br />

cattura male l'eventuale trasversalità di applicazione del termine. v. LS (1987) I, 59, pp. 359-368 traduce con<br />

'proper function'; v. Dyck (1996), pp. 4-8, per un'analisi etimologica del termine greco e il suo impiego nello<br />

stoicismo delle origini.<br />

529 Rif. bibliografici in M. Testard (ed.), Cicéron, Les devoirs, Les Belles Lettres, Paris 1974, Introduction pp.<br />

26-27, n. 4. ; v. Dyck (1996).<br />

530 Clem.Alex., Str. II, 21, p. 183 Stählin = Panaetius fr. 96 Van Straaten: « Panai/tioj to£ zh=n kata£ ta£j<br />

dedome/naj h(mi=n e)k fu/sewj a)forma£j te/loj a)pefh/nato », cfr. Stob., ecl. II 7, pp. 63-64 = fr. 109 Van<br />

Straaten : « ...to£n au)to£n tro/pon kai£ ta£j a)reta£j pa/saj poiei=sqai me£n te/loj to£ eu)daimonei=n, o(/ e)sti<br />

kei/menon e)n t%= zh=n o(mologoume/nwj t$= fu/sei, tou/tou d' a(/llhn kat'a)/llon tugxa/nein». v. Van Straaten<br />

(1946), pp. 143-158.<br />

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