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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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vis sit, idcirco in his rebus summe nostra sponte moveamur"; l'ultimo passo citato mostra<br />

tuttavia come Cicerone fosse consapevole del fatto che il motivo della bipartizione<br />

antropologica appartiene a un "aliud argumentanti genus", rispetto al discorso della<br />

commendatio naturae; la sintesi dei due elementi appare dunque come un apporto originale<br />

del discorso etico di Antioco così come lo riporta Cicerone; cfr. Fin. IV, 16. Si noterà allora<br />

come le affinità formali tra le modalità di presentazione della posizione stoica e della<br />

posizione vetero-academica nel testo ciceroniano permettono in questo contesto la<br />

sostituzione dell'una con l'altra nell'ambito della critica alla posizione epicurea. L'antagonismo<br />

filosofico tra l'etica academica e l'edonismo potrebbe di fatto rispecchiare una realtà storica (v.<br />

Speusippo e il dibattito sollevato dalla posizione di Eudosso: Arist., EN 1152 b 19; EN 1172 b<br />

9), tuttavia l'affinità formale che i testi ciceroniani attribuiscono alle due posizioni, quella<br />

vetero academica / peripatetica e quella stoica, è tale da non poter essere casuale; essa<br />

risponde verosimilmente ad una precisa esigenza argomentativa, per cui alcuni elementi della<br />

riflessione stoica sui principi d'ordine e conformità naturale nella vita umana risultano<br />

integrati nella presentazione del modello 'realizzazionista' attribuito agli antichi 497 . Lo scopo è<br />

quello di mostrare come le due istanze filosofiche condividessero lo stesso approccio ai<br />

fondamenti naturalistici del discorso etico (v. Fin. IV, 45 = T. 45), in base al quale gli stoici<br />

sono poi chiamati a rendere conto di una contraddizione interna alla loro teoria etica, come si<br />

evince dal libro IV 498 . L'affinità formale e lessicale tra le due posizioni si presenta allora come<br />

il risultato di una mutuazione concettuale uniformatrice promossa verosimilmente<br />

dall'operazione storiografico-ermeneutica di Antioco d'Ascalona.<br />

Commento<br />

A)<br />

– In his primis naturalibus voluptas insit necne, magna quaestio est:<br />

La presenza della voluptas tra i primi oggetti di appetizione naturale viene<br />

presentata come oggetto di controversia. v. Fin. III, 17: "In principiis naturalibus<br />

497 Per 'modello realizzazionista' si intende qui quel modello etico per cui il naturale sviluppo dell'uomo è<br />

quello che porta a compimento, 'realizza', le naturali potenzialità della specie, sia dal punto di vista fisico che<br />

spirituale. Secondo questo modello, 'buono' è ciò che contribuisce al naturale sviluppo o quantomeno non lo<br />

ostacola. 'cattivo' il contrario ; v. White (1979), p. 146, parla di 'self-realization model' applicato<br />

all'interpretazione dell'etica peripatetica e in certa misura anche stoica, riprendendo un'idea che Sidgwick<br />

(1907), pp. 90-98, sviluppa invece per le riflessioni etiche d'epoca moderna in particolare di Hobbes e<br />

Spinoza.<br />

498 v. e.g. Fin. IV, 26.<br />

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