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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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volta dello strumento e impiegarlo per presentare il suo personale approccio alla dissensio<br />

dei filosofi dogmatici in ambito etico e la sua ricerca prudente del probabile. Nella sua<br />

personale appropriazione Cicerone non manca per altro di affermare che esiste una non<br />

trascurabile incongruenza tra la posizione etica stoica e quella vetero-academica, v. Luc.<br />

132 = T. 39 : "Erit igitur res iam in discrimine, nam aut Stoicus constituatur sapiens aut<br />

veteris Academiae. Utramque non potest, est enim inter eos non de terminis sed de tota<br />

possessione contentio"; per quanto riguarda invece l'identità delle posizioni etiche<br />

dell'Academia e del Peripato, Cicerone si limita a dire che rispetto alla definizione del fine<br />

ultimo fornita dagli academici antichi, in particolare da Polemone, Aristotele e i suoi<br />

consociati sembrano "avvicinarsi molto precisamente a questa posizione" (Luc. 131 = T.<br />

39: "huc proxime videntur accedere"; cfr. De orat. III, 67 = T. 36 : nihil ab<br />

Aristotele...magnopere dissenserunt ; Tusc. V, 83: "Peripatetici nec multo veteres<br />

Academici secus"). Cicerone non contesta che sia possibile avvicinare le posizioni etiche<br />

di Aristotele e Polemone, ma preferisce evitare l'idea antiochea di una perfetta identità.<br />

Cicerone in ultima analisi offriva al lettore romano diverse opzioni di utilizzo del<br />

medesimo strumento dialettico, ricordando la sua origine carneadea, la sua funzione<br />

dogmatica all'interno della storiografia ermeneutica di Antioco d'Ascalona e anche la<br />

possibilità di ricollocarlo all'interno di un discorso comparativo il cui obiettivo si ferma al<br />

livello epistemologico del 'probabile' o 'verosimile'.<br />

I testi di Cicerone come fonte della filosofia ellenistica<br />

L'importanza dei testi filosofici di Cicerone come fonte della filosofia ellenistica non ha<br />

più bisogno di essere dimostrata. Altrettanto chiara per la critica è la complessità dei testi<br />

ciceroniani e la necessità di una chiara definizione del proprio approccio metodologico.<br />

Cicerone, dopo essere stato a lungo considerato dal punto di vista filosofico alla stregua di<br />

un maldestro copista, viene oggi invece riconosciuto come il più importante mediatore tra<br />

il pensiero filosofico greco e la cultura latina. Una profonda attenzione per le dinamiche di<br />

assimilazione e mediazione proprie dell'impresa culturale di Cicerone è dunque<br />

condizione preliminare per l'uso del testo ciceroniano ai fini di una qualsiasi ricostruzione<br />

storico-filosofica. Dal punto di vista della metodologia della ricerca è doveroso<br />

xl

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