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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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Aristotele definisce le linee principali e che diventerà centrale nel confronto tra<br />

l'istanza etica peripatetica e quella stoica nel periodo ellenistico. In risposta alle<br />

posizioni, talvolta anche solo polemicamente, sostenute da Aristotele, Senocrate<br />

sembra aver optato per una formula che definisca nel modo più minimalista possibile<br />

il rapporto tra l'esercizio della virtù e il contesto materiale che necessariamente<br />

richiede. Krämer (1983), p. 158, in riferimento a questo passo, interpreta il rapporto<br />

posto da Senocrate tra la felicità e le cose in conformità con la natura in senso<br />

strumentale : "als Mittel 'gebraucht' werden".<br />

– φαίνεται τὴν εὐδαιμονίαν αὐτάρκειαν εἶναι βουλόμενος ἀγαθῶν<br />

πάντων:<br />

φαίνεται (...) βουλόμενος: invece dei più incisivi φησὶν e ἀποδίδωσι, con i<br />

quali vengono introdotte le formule di Speusippo e Senocrate, l'opinione di<br />

Polemone viene presentata dal dossografo, Clemente o la sua fonte, come il risultato<br />

dell'interpretazione dell'intenzione del filosofo, non come una sua diretta<br />

formulazione. L'αὐτάρκεια di tutti i beni, o almeno dei più numerosi e più<br />

importanti, gli viene allora attribuita come se si trattasse di un'interpretazione a<br />

posteriori del suo pensiero. Una tale interpretazione potrebbe essere desumibile a<br />

partire da altri elementi noti della teoria etica di Polemone, oppure potrebbe<br />

semplicemente circolare nella letteratura senza la certezza di un riscontro definitivo.<br />

Il concetto di αὐτάρκεια è un concetto chiave dell'etica nel periodo ellenistico. A<br />

partire dall'indagine di Aristotele sui requisiti formali del fine ultimo delle azioni<br />

umane, si considera che ogni candidato per il ruolo di bene ultimo abbia come<br />

attributo essenziale l'autarchia, ovvero la capacità di provvedere da solo a tutto ciò<br />

che è necessario per una vita felice: v. Arist. EN 1097 b 7-21: dove si stabilisce che il<br />

bene perfetto, ovvero la vita felice, debba essere au)/tarkej e che " au)/tarkej è ciò<br />

che, anche da solo, rende un modo di vivere degno di essere scelto, e fa sì che non gli<br />

manchi nulla (τὸ δ' αὔταρκες τίθεμεν ὃ μονούμενον αἱρετὸν ποιεῖ τὸν βίον<br />

καὶ μηδενὸς ἐνδεᾶ)".<br />

La traduzione del termine non è senza difficoltà; generalmente reso con<br />

"autosufficienza", è evidente che l'uso della radice latina 'sufficere' (sub-facere) altera<br />

leggermente il significato di aÙtÒj-¢rk w (dove ¢rk w = preservo, resisto, sono<br />

appropriato etc.), per cui diventa legittimo preferire la trasposizione del termine<br />

direttamente dal greco con il sostantivo 'autarchia' e l'aggettivo 'autarchico'.<br />

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