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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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68: "Hinc haec recentior Academia emanavit"; cfr. Leg. I, 39: "Academiam, hanc<br />

ab Arcesila et Carneade recentem...") 330 – e contestualizza inoltre l'impiego<br />

dell'appellativo nella successione ininterrotta dei rapporti discepolo-maestro. Dal<br />

punto di vista sintattico infine l'unico segno di discontinuità tra le due sententiae è<br />

reperibile nell'avverbio primum che introduce la posizione di Arcesilao.<br />

– nihil ab Aristotele...magnopere dissenserunt: la dissensio 331 tra la dottrina<br />

aristotelica e quella dell'Academia antica di Speusippo, Senocrate, Polemone e<br />

Crantore viene ridotta al minimo. La propaganda di Antioco per cui le due scuole<br />

sostengono la stessa e medesima posizione filosofica viene sostanzialmente<br />

accettata 332 . Tuttavia si noti che l'avverbio magnopere nella frase negativa,<br />

occorrenza per altro rara 333 , introduce una sfumatura di differenza, un piccolo<br />

margine in cui è riscontrabile un certo 'dissenso', tale per cui, pur escludendo ogni<br />

contrasto sui principi di fondo, l'accordo tra le due filosofie non può dirsi assoluto.<br />

Diversamente nel testo degli Academica nel discorso pronunciato da Varrone,<br />

portavoce di Antioco, non viene lasciato pressoché nessun margine di<br />

differenziazione: v. Ac.libri I, 18: "nihil enim inter Peripateticos et illam vetere<br />

Academiam differebat"; Cfr. Tusc. V, 83: "Peripatetici nec multo veteres<br />

Academici secus"; v. Glucker (1978), p. 55-56.<br />

– copia et varietate dicendi: v. Commento a T. 43 = Fin. IV, 3: et copiose et<br />

eleganter; in più luoghi del corpus ciceroniano si distinguono le diverse istanze<br />

filosofiche sulla base del rapporto intrattenuto con l'arte oratoria. All'interno della<br />

tradizione academica e peripatetica, spiccano innanzitutto Aristotele e poi anche<br />

Teofrasto, come dotati di una competenza oratoria in un certo qual modo superiore<br />

rispetto ai filosofi dell'antica Academia. v. De orat. I, 49-50, dove Aristotele,<br />

Teofrasto e Carneade vengono menzionati per la loro eloquenza: "eloquentes et in<br />

dicendo suaves atque ornati fuerunt"; cfr. Div. II, 4: "Cumque Aristoteles itemque<br />

330 v. anche Ac.libri I, 13: « Certe enim recentissima quaeque sunt correcta et emendata maxime ». Cfr. Ad fam.<br />

IX, 8 (lettera dedicatoria a Varrone): « nosti enim profecto os huius adulescentioris Academiae ». cfr. l'uso di<br />

recens per il termine philosophia in Tusc. V, 18: « Quam rem antiquissimam cum videamus, nomen tamen<br />

esse confitemur recens». Cfr. Glucker (1988), p. 50, n. 53, che sembra voler sminuire la sostanziale<br />

differenza tra l'uso di 'nova' o 'recens', per produrre un argomento a favore della sua ipotesi su una fase di<br />

adesione al pensiero di Antioco da parte di Cicerone.<br />

331 Sulla Dissensio come categoria storiografico-dialettica v. T. 43 = Fin. IV, 3: ab eo ipso et a superioribus<br />

dissideret.<br />

332 Dal punto di vista degli schemi delle diadoxai/, Aristotele si troverebbe insieme a Speusippo e Senocrate e<br />

tutti i loro discepoli sulla stessa linea che, originatasi con Socrate, passa per Platone fino alla tradizione più<br />

recente.<br />

333 Cfr. Fin. II, 1.<br />

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