UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

sembra doveroso ricordare come dai resoconti biografici emerga un'immagine
complessivamente benevola del gruppo dei filosofi academici: essi risultano essere un
modello di concordia e coesione per la collettività e un esempio comportamentale di
fermezza e coerenza per il singolo cittadino.
Uno degli elementi del bios di Polemone, in particolare, ha conosciuto indipendentemente
dagli altri una larga fortuna nella letteratura posteriore sia greca che latina. Il passaggio
repentino del giovane Polemone da un genere di vita assolutamente dissoluto ad un genere
di vita radicalmente opposto in seguito all'incontro con Senocrate è stato letto come un
esempio di 'conversione' alla filosofia e riproposto in vario modo nella letteratura non solo
biografica. Orazio impiega la figura di Polemone nella costruzione satirica di un
argomento contro la follia amorosa. La menzione della 'conversione' di Polemone assume
immediatamente una valenza ampiamente esortativa e viene integrata nel repertorio
retorico delle figure del cambiamento radicale. In questa veste si ritrova tra gli exempla di
Valerio Massimo, in una lettera di Frontone all'imperatore Marco Aurelio e anche nei
carmina cristiani di Gregorio di Nazianzo. La 'conversione' di Polemone offre del resto un
interessante spunto comico-satirico a Luciano, il quale sceglie di mettere in scena nel Bis
accusatus una diatriba forense tra l'Ubriachezza e l'Academia a proposito del furto da
parte della seconda del giovane Polemone. Un impiego in un contesto più propriamente
filosofico della vicenda di Polemone è riscontrabile in due passaggi delle Dissertazioni di
Epitteto, dove il nome di Polemone viene rifunzionalizzato a seconda del contesto come
esempio di un giovinetto suscettibile di un cambiamento radicale, o di un giovinetto la cui
cura per l'apparenza fisica rivela una potenziale propensione per il 'bello'.
A partire dall'immagine iconica della vita dei filosofi academici restituita dai bioi
antigonei è possibile inoltre cercare di arricchire di qualche elemento l'immagine storica
della vita istituzionale della scuola avviata da Platone. Affrontando la spinosa questione
dello statuto istituzionale dell'Academia e del ruolo ricoperto dal terzo scolarca al suo
interno, il lettore viene messo di fronte alle numerose difficoltà affrontate dalla critica dal
punto di vista metodologico, storico, archeologico e giuridico. Le testimonianze
biografiche su Polemone permettono, all'interno di questo quadro problematico, di pensare
al tempo del suo scolarcato come a un periodo di consolidamento istituzionale della vita
interna alla scuola: i discepoli di Polemone inaugurano infatti una pratica di residenza più
o meno stabile sul suolo del parco dell'Academia, in vicinanza dell'esedra, al fine di poter
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