18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

errori, diventa perfetta intelligenza, che è lo stesso della virtù. E se felice è colui a cui<br />

nulla fa difetto e che nel suo genere è pienamente completo, - e ciò è caratteristico della<br />

virtù -, certamente tutti coloro che sono in possesso della virtù sono felici. Su questo ne<br />

convengo con Bruto, ovvero con Aristotele, Senocrate, Speusippo e Polemone.<br />

Contesto<br />

Al fine di portare avanti l'indagine sulla compatibilità dell'etica vetero-academica, così come<br />

viene esposta da Antioco, con la tesi della felicità stabile del saggio, il testo offre un<br />

esposizione della concezione della felicità secondo gli antichi. Il punto di partenza<br />

dell'esposizione esplicita il fondamento naturalistico del discorso etico attribuito agli antichi,<br />

v. Tusc. V, 37: "Unde igitur ordiri rectius possumus quam a communi parente natura?". Il<br />

tema è già stato sviluppato nelle opere filosofiche di Cicerone, v. Fin. II, 31-32; Fin. V, 17 :<br />

"totius enim quaestionis eius quae habetus de finibus bonorum et malorum, cum quaeritur in<br />

his, quid sit extremum, quid ultimum, fons reperiendus est, in quo sint prima invitamenta<br />

naturae". Cfr. T. 36 = Plut., De comm.not. 1069 e : ’Πόθεν οὖν’ φησίν ‘ἄρξωμαι; καὶ τίνα<br />

λάβω τοῦ καθήκοντος ἀρχὴν καὶ ὕλην τῆς ἀρετῆς, ἀφεὶς τὴν φύσιν καὶ τὸ κατὰ φύσιν;’;<br />

Lo sviluppo dell'uomo come essere pienamente realizzato viene indagato come parte dello<br />

sviluppo nel mondo animale e in parallelo con lo sviluppo nel mondo vegetale. La<br />

suddivisione per categorie dei vari tipi di piante, alberi, piante basse, sempreverdi, o spoglie<br />

in inverno (v. Tusc. V, 37: "Itaque et arbores et vites et ea, quae sunt humiliora neque se<br />

tollere a terra altius possunt, alia semper virent, alia hieme nudata, verno tempore tepefacta<br />

frondescunt"), ricalca le suddivisioni delle indagini botaniche di Teofrasto (v. Historia<br />

plantarum, De causis plantarum). In particolare lo statuto paradigmatico della pianta della<br />

vigna (vites), l'unica ad essere menzionata con il suo nome, non solo ricorre spesso nei testi di<br />

Cicerone (Fin. IV, 38; Fin. V, 39-40; Tusc. I, 56; ND II, 35; 85; 120, come illustrazione della<br />

ratio naturae), ma sopratutto corrisponde all'ampio interesse per questa pianta nei sopracitati<br />

testi di Teofrasto (v. De causis plant. I, 12, 9; II, 18, 1; III, 2; III, 11-14; cfr. Arist. Phys. II,<br />

199 b 9 ss. ; De Anima II, 3, 414 e 29 – 415 e 13 618 ).<br />

Dal mondo vegetale viene dedotto il principio generale per cui un prodotto della natura, se<br />

non viene ostacolato, arriva alla propria perfezione per un movimento interno naturale :<br />

ibidem "neque est ullum, quod non ita vigeat interiore quodam motu et suis in quoque<br />

618 Prost (2001), pp. 249-251, ritiene che l'esempio della vigna corrisponda a un preciso riferimento al testo<br />

aristotelico del De Anima e alla concezione della sovrapposizione e continuità delle funzioni biologiche che<br />

vi si trova esposta.<br />

367

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!