UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

all'impossibile, dicendo che bisogna esercitarsi nelle azioni concrete» 309 . Se ne deduce che il
filosofo academico non apprezzava l'argomentazione dialettica fine a se stessa; forse
addirittura questa era l'unica cosa che lo disturbava profondamente 310 . Il testo di Filodemo
suggerisce che per 'disquisizioni dialettiche' bisogna comprendere l'esame di una questione «
», fino all'estremo impossibile, ovvero fino al paradosso o alla confutazione per
assurdo, secondo le sofisticazioni dell'esercizio dialettico. L' 'esercizio', espresso dal verbo
, implica al contrario un , un'azione concreta e quando questa non si
manifesta, come nel caso di una certa dialettica, si produce una disposizione contraddittoria.
L'esercizio della musica, secondo la similitudine nel testo di Diogene, non può esser ridotto
allo studio teorico di un manuale di armonia musicale, ma richiede invece la pratica concreta
dello strumento. Chi volesse essere musicista sanza mai toccare uno strumento, cioè soltanto
in virtù di una conoscenza dei fondamenti teorici della techne, sarebbe un artista piuttosto
strano, tanto quanto un capitano di barca che soffre di mal di mare o un generale d'armata
preso dal panico di fronte al pericolo 311 . Il paradigma della techne ricopre un ruolo
fondamentale già nelle riflessioni di Platone a proposito della complementarietà tra theoria e
praxis. In questo senso l'esercizio puramente teorico della dialettica perde di vista l'essenziale
corrispondenza tra la teoria di un'arte e il suo esercizio pratico, tra la teoria filosofica e la sua
applicazione pratica; risulta separato ciò che invece deve rimanere saldamente unito, con il
rischio di scadere nel ridicolo, nella contraddizione interna. Il dialettico puro, colui che si
interessa unicamente alle finezze dell'argomentazione indipendentemente dal loro contenuto
pratico, si mette in conflitto con se stesso, nella misura in cui dimentica che l'esercizio
dell'arte alla quale aspira non può realizzarsi nelle sole disquisizioni dialettiche, ma richiede
prima di tutto l'esercizio pratico (della virtù) 312 . Questi svilupperebbe una disposizione
filosofica priva della pratica della filosofia, esattamente come un musicista privo di
strumento, perdendosi nella sterilità e nella contraddittorietà della sua situazione. La domanda
« », che si riscontra in più occasioni nel testo tragico, è anche la domanda alla
quale la vita del filosofo vuole e deve fornire una risposta. Il motto polemoniano non
corrisponde allora a un rifiuto radicale degli aspetti speculativi e dialettici della filosofia, a
vantaggio esclusivo dell'aspetto pratico, che farebbe di Polemone un 'campione di prassi
etica', poco incline alle analisi dialettiche 313 ; il suo scopo è piuttosto quello di riformulare la
proposta di un'integrazione armoniosa dei due elementi, portando l'attenzione sul rapporto di
309 Philod., Acad. hist. col XIV, 3-7. si noti che nel testo di Filodemo la concatenazione tematica tra la questione
dell'esercizio dei pragmata e la questione dello stile argomentativo e letterario di Polemone è presentata
come un rapporto di causa ed effetto (col. XIV, 7: « »).
310 Cfr. Plato, Rep. VI, 496 a.
311 Cfr. Plato, Leg. I, 639 a-b.
312 Cfr. Epictetus, I, 50; II, 34; 18; 44;
313 v. Dillon (2003), pp. 156-176.
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