UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

una sepoltura comune, avvenuta inizialmente su proposta di Polemone e poi docilmente
accettata da tutti. Secondo l’aneddoto 46 , Crantore che vagheggiava di essere sepolto in patria,
di fronte al desiderio di Polemone risponde : « non mi sono mai apposto né prima, né ora ».
La sepoltura comune di Polemone e Cratete viene presentata come il pendant nella morte
della comunanza e assimilazione reciproca sperimentata in vita 47 . I quattro academici sono
dunque il fulcro di una comunità compatta, che Antigono dichiara essere « ammirati dalla
cittadinanza », senza esser « avidi del favore popolare » 48 , un modello dunque per la
collettività. In particolare il bios di Polemone, come si vedrà in dettaglio, e quello di Arcesilao
si soffermano sulla descrizione delle loro virtù e sull’ineccepibile genere di vita da loro
condotto nell’Academia. In definitiva si può considerare la prospettiva generale adottata da
Antigono in questo contesto attraverso il filtro del giudizio emesso da Arcesilao non appena
entrato in contatto con il gruppo degli academici : Antigono riferisce che abbandonata la
scuola di Teofrasto per frequentare l’Academia, Arcesilao disse che il gruppo composto da
Polemone e i suoi discepoli, Cratete e Crantore, « gli apparvero come degli dèi o dei
sopravviventi degli uomini dei tempi antichi, degli uomini della Razza d’oro » 49 .
Antigono su Licone e Zenone
Di tono decisamente opposto è quello che leggiamo a proposito del peripatetico Licone 50 . Se
stiamo a quello che riporta Ateneo, autore di lingua greca vissuto tra il II e il III secolo d.C.,
Antigono aveva fornito una dettagliata descrizione della predilezione di Licone per il lusso,
per i banchetti e per le cortigiane. Appena arrivato ad Atene per la sua formazione per prima
cosa si era informato del prezzo dei banchetti e delle tariffe delle etere. Poi anche quando si
trovò alla testa del Peripato il suo gusto per i banchetti e per il lusso non venne meno, tanto
che il Peripato veniva considerato un gruppo di dubbia moralità (« poli/teuma ponhro£n »
(Athenaeus, XII, 547). Il giudizio sprezzante da parte di Antigono nei confronti della condotta
di Licone traspare chiaramente. Le cerimonie e i sacrifici che scandivano la vita della scuola
passano per momenti di fasto esagerato, che poco hanno a che fare con l'ideale di una vita
filosofica: « Tutto ciò sembrava estraneo alla ragione e alla filosofia e più proprio alla lussuria
46 v. Philod., Acad. Hist., col. XIV, 36-41; D.L. IV 19, 39-41.
47 D.L. IV 21.
48 D.L. IV 22.
49 Philod., Acad. Hist. col. XV, 5-10 = Antigone fr. 9A Dorandi = Polemo fr. 61 Gigante; cfr. D.L. IV, 22 (‘Vita
di Cratete’) = Antigone fr. 14 Dorandi. Dorandi suggerisce che la giusta collocazione di questo passaggio è in
conclusione del bios di Polemone, piuttosto che in quello di Cratete, come si evince anche dal testo di
Filodemo, v. Dorandi (1999), p. lvi e lxxvi. La rilevanza di questa testimonianza può essere valutata da
molteplici punti di vista e un esame accurato verrà condotto più avanti; ci basta qui notare che essa testimonia
di un atteggiamento senza dubbio favorevole nei confronti del gruppo di filosofi academici.
50 Athenaeus XII, 547d-548b = Antigone fr. 23 Dorandi.
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