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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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concetto, e le istanze academica e peripatetica, da cui lo stoicismo avrebbe tratto<br />

importanti stimoli teorici e lessicali per l'elaborazione del concetto.<br />

Nella letteratura critica l'importanza del concetto di oi)kei/wsij per la comprensione<br />

della filosofia stoica è stata oggetto di valutazioni discordanti. Pohlenz (1940), ne<br />

faceva, come noto, il fondamento dell'etica stoica, basandosi verosimilmente sui<br />

resoconti ciceroniani. La sua posizione venne ribadita poi da Pembroke (1971), il<br />

quale, oltre ad affermare con fiducia l'uso del concetto già nello stoicismo delle<br />

origini, riteneva addirittura che: "if there had been no oikeiosis, there would have<br />

been no Stoa"; Questa linea interpretativa si è gradualmente ridimensionata in<br />

seguito ad alcuni interventi critici tesi a mettere l'evoluzione del concetto stoico di<br />

oi)kei/wsij in relazione con il contesto del dibattito etico intrascolastico sui<br />

fondamenti naturalistici dell'etica. Già Von Arnim (1931) aveva proposto<br />

un'inquadramento dell'origine dell'etica 'in accordo con la natura' nelle riflessioni di<br />

Polemone e Teofrasto. In seguito un'approfondito studio di Dirlmeier (1937) ha<br />

contribuito ad avanzare l'ipotesi di una genesi del concetto di oi)kei/wsij esterna allo<br />

stoicismo e in relazione invece con le indagini naturalistiche del Peripato e di<br />

Teofrasto in particolare. In questo scenario Polemone arriverebbe a giocare il ruolo<br />

di mediatore tra la teoria peripatetica dell'oi)kei/wsij e l'appropriazione stoica della<br />

teoria da parte di Zenone. L'ipotesi di Dirlmeier permetterebbe inoltre di considerare<br />

l'attribuzione di una teoria dell' oi)kei/wsij ai filosofi peripatetici, contenuta nei testi<br />

ciceroniani (in particolare De finibus V), come degna di fiducia e non come l'effetto<br />

di una trasposizione illegittima di concetti stoici sull'etica degli antichi ad opera di<br />

Antioco 641 .<br />

Il concetto si trova dunque immerso in una complessa rete di problemi interpretativi<br />

e storiografici, complicati ulteriormente dalle peculiarità semantiche del concetto.<br />

Studi recenti che abbiano tentato di esplicitarne il contenuto si avvalgono, con<br />

risultati non sempre convergenti, di una metodologia semantica inferenzialista 642 , per<br />

cui il contenuto del concetto viene determinato analizzandone il ruolo inferenziale,<br />

ovvero come esso venga impiegato all'interno di un'argomentazione filosofica. Una<br />

certa cautela filologica si impone qualora si consideri che la maggior parte delle<br />

fonti a nostra disposizione provengono o da ambienti esterni allo stoicismo, o da<br />

filosofi stoici appartenenti ad una fase della scuola molto più tarda rispetto allo<br />

641 v. Magnaldi (1991).<br />

642 v. Engberg-Pederson (1986) ; Engberg-Pederson (1990) ; Striker (1983).<br />

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