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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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potessimo ammettere in Diogene via Antigono un uso mirato e consapevole di un attributo<br />

lessicale fortemente associato a Pirrone, quei sospetti fin qui esposti, riguardo alla possibilità<br />

che la costruzione dei bioi dei filosofi accademici avvenga per certi aspetti attraverso una<br />

ripresa ed enfatizzazione di elementi in origine attribuiti a Pirrone, risulterebbero confermati.<br />

A proposito di Zenone invece, Antigono riferisce che non amava la folla<br />

(«» D.L. VII 14) e che viveva con il discepolo<br />

Perseo 96 , così come anche Polemone viveva fuori dalle mura della città insieme a Cratete ;<br />

tuttavia entrambe le informazioni su Zenone vengono ribaltate dal contesto più ampio in cui<br />

sono inserite: nel primo caso « non amare la folla » viene esplicitato non come un tenersi<br />

saggiamente lontano dai disordini della città alla ricerca della solitudine, ma come un essere<br />

generalmente infastidito dalle persone, per cui si sedeva al limite di una panca per essere<br />

almeno da un lato esente dal contatto con qualcuno 97 , per cui non andava mai in giro con più<br />

di tre o quattro persone 98 , per cui, ancora, talvolta chiedeva un compenso per le sue lezioni al<br />

fine di scoraggiare il formarsi di una folla e via di seguito 99 ; nel secondo caso inoltre la sua<br />

vita insieme a Perseo non viene descritta come esemplificativa di una vita virtuosa in comune,<br />

piuttosto come caratterizzata da una certa licenziosità e liberalità di costumi, per cui quasi<br />

grottesca appare la scenetta narrata del timido Perseo spinto tra le braccia della sua piccola<br />

suonatrice di flauto. Infine il riferimento esplicito alle frequentazioni dei potenti da parte di<br />

Zenone, che va a banchetto insieme al re Antigono Gonata, sembra derivare da uno sguardo<br />

quantomeno ironico, se non esplicitamente critico, sopratutto se posto a confronto con quella<br />

frase riportata da Antigono di Caristo e rivolta da un saggio indiano ad Anassarco, maestro di<br />

Pirrone, sul fatto che non avrebbe potuto mai insegnare a qualcun’altro come essere un uomo<br />

dabbene, se lui stessi frequentava le corti dei re 100 . Sembra del resto legittimo dire che in<br />

generale nei resoconti di Antigono i banchetti, i favori della prostituzione, le frequentazioni<br />

mondane dei re, come anche l’uso del denaro sono gli elementi di uno sfondo di contrasto<br />

rispetto all’attitudine propriamente filosofica del saggio padrone di sè e solitario. Se<br />

volessimo dunque prendere il rischio di trarre delle conclusioni da quanto fin qui esposto,<br />

potremmo dire che Polemone veniva presentato da Antigono come più pirroniano di Pirrone e<br />

come più stoico del padre dello stoicismo, Zenone. Il che significa che l'istanza academica<br />

conterrebbe in sé in forma già perfettamente coerente quegli elementi di presunta originalità<br />

96 v. Athenaeus XIII, 607e; D.L. VII, 13 = Antigone fr. 34A; 34B Dorandi.<br />

97 D.L. VII, 13-14.<br />

98 Ibidem.<br />

99 D.L. VII, 14.<br />

100 D.L. IX, 63:<br />

«<br />

»<br />

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