18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

virtue".<br />

Cfr. la critica agli indifferentisti come Aristone insiste proprio sul fatto che sostenendo<br />

l'assoluta assenza di valore nelle 'cose secondo la natura', a favore dell'esclusività della<br />

virtù morale, finiscono per eliminare la possibilità stessa della virtù, nella misura in<br />

cui impediscono di poter concepire l'origine della sua applicazione pratica e il suo<br />

ambito di esercizio.<br />

– πόθεν δ' Ἀριστοτέλης, ὦ μακάριε, καὶ Θεόφραστος ἄρχονται; τίνας δὲ<br />

Ξενοκράτης καὶ Πολέμων λαμβάνουσιν ἀρχάς; : cfr. T. 45 = Fin. IV, 45.<br />

Il naturalismo etico viene posto come ambito di incontro tra l'istanza stoica e l'istanza<br />

peripatetica e academica già nel testo ciceroniano, su stimolo dell'operazione<br />

storiografico-ermeneutica di Antioco d'Ascalona e della dialettica carneadea, allo<br />

scopo di mostrare come il pieno rispetto della premessa naturalistica del discorso etico<br />

non conduce necessariamente agli esiti dottrinali stoici, ed anzi risulta incompatibile<br />

con la tesi che solo la virtù contribuisce alla felicità dell'uomo.<br />

Lo stesso quadrinomio di filosofi antichi si ritrova con l'aggiunta di Speusippo in : T.<br />

37 = Leg. I, 37; T. 43 = Fin. IV, 3; cfr. T. 32 e 33 =Tusc. V, 30; Tusc. V, 39.<br />

È evidende tuttavia che peripatetici, academici, e stoici (come anche gli epicurei) si<br />

possono avvalere di un comune riferimento alla 'natura' senza però condividere le<br />

medesime premesse metafisiche e teleologiche sul funzionamento della natura e sulla<br />

posizione dell'uomo al suo interno.<br />

Si noterà inoltre che il testo plutarcheo fornisce alcune informazioni sul rapporto tra<br />

acedemici e stoici di diversa natura rispetto a quelle desumibili dai testi ciceroniani, in<br />

particolare su Senocrate e Speusippo: v. 1065 A: "ἄξιον δ' ἀναλαβεῖν τὸ δόγμα ταῖς<br />

ἐκείνου λέξεσιν, ἵνα καὶ μάθῃς πως, οἱ τοῦ Ξενοκράτους καὶ Σπευσίππου<br />

κατηγοροῦντες ἐπὶ τῷ μὴ τὴν ὑγίειαν ἀδιάφορον ἡγεῖσθαι μηδὲ τὸν πλοῦτον<br />

ἀνωφελὲς ἐν τίνι τόπῳ τὴν κακίαν αὐτοὶ τίθενται καὶ τίνας λόγους περὶ αὐτῆς<br />

διεξίασιν"; da cui si deduce che Plutarco leggeva in qualche testo delle critiche<br />

stoiche mosse a Senocrate e Speusippo sempre sulla questione dello statuto di 'bene'<br />

accordato ad altre cose oltre la virtù.<br />

È interessante allora notare come quella che dal testo ciceroniano viene presentata<br />

come una polemica tra peripatetici e stoici, sulla base del testo plutarcheo possa essere<br />

385

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!