UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

consapevolezza del conflitto tra gli scopi dell'indagine filosofica in generale e lo
statuto indiscutibile nella prassi sociale dei contenuti del mos maiorum (v.
Heilmann (1994), pp. 23-30). A questo proposito, Gigon (1973), p. 246, riconosce
in Cicerone un oscillamento problematico tra un atteggiamento aporetico e un
atteggiamento dogmatico, per cui il concetto di 'autorità della tradizione' finisce
per essere caricato di una profonda ambivalenza, proveniente dal non poter
risolvere in modo semplicistico il rapporto conflittuale tra auctoritas e ratio. In
questo senso si comprende come l'impostazione academica di Cicerone, che
impone un principio di piena autonomia della ratio, si sviluppi di fatto in modo
peculiare in seno al potere esercitato su di lui dall'auctoritas Platonis (v.
l'appellativo tributato a Platone di Deus philosophorum: Rep. IV, 5; De orat. I, 49;
Leg. III, 1; ND II, 32; cfr. Ad. Att. IV, 16, 3; Leg. I, 15; Leg. III, 5; III, 32; Tusc.
IV, 71).
Riassumendo: in ambito filosofico, sia che si tratti del prestigio della dottrina
platonica, sia che si tratti dell' ipse dixit di Epicuro, in entrambi i casi il termine
impiegato da Cicerone è auctoritas. Nel primo caso soltanto però la conformità
dell'uso del concetto con la mentalità romana sembra assicurare il successo della
propaganda storiografica che il concetto di auctoritas è chiamato a supportare; è
chiaro infatti che attraverso l'impiego del concetto di auctoritas l'operazione
storiografica di Antioco diventa straordinariamente compatibile e adeguata alla
sensibilità del lettore romano 465 .
Particolarmente rilevante per il passo in oggetto è notare che l'auctoritas latina ha
la peculiare caratteristica di esser considerata almeno parzialmente trasmissibile
per via ereditaria da un esponente all'altro all'interno di una stessa famiglia.
L'auctoritas del leader romano infatti si fonda non solo sulla sua virtus, ma anche
su un certo numero di elementi 'materiali' (genus, divitiae, opes) 466 , trasmissibili
da un membro all'altro della medesima 'familia' (v. Hellegouarc'h (1972), p. 298),
per cui risulta particolarmente appropriato in questo contesto designare come
auctoritas il 'patrimonio intellettuale' di Platone, raccolto e conservato dai suoi
discepoli.
465 v. Griffin (1997b), p. 7 : « The teaching of Antiochus was very popular: it combined the advantage of moral
responsability to an all but Stoic level with the snob appeal of spiritual descent from the greatest ancient
philosophers ».
466 v. Cic., Top. 73: « Naturae auctoritas in virtute est maxima; in tempore autem multa sunt quae adferant
auctoritatem: ingenium, opes, aetas, fortuna, ars, usus, necessitas, concursio etiam nonnumquam rerum
fortuitarum ».
235