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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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scienze filosofiche, perché, se saremo capaci di sviluppare le aporie in entrambe le direzioni,<br />

scorgeremo più facilmente il vero e il falso"; cfr. Plato, Parm. 135 c -136 c 626 ; 2) che già la<br />

tradizione stoica sembrerebbe aver distinto due fasi all'interno della storia dell'Academia e del<br />

Peripato. Le figure di Polemone e di Stratone vengono infatti impiegate come spartiacque tra<br />

due diverse attitudini filosofiche rispetto alla dialettica, e forse più in generale rispetto alla<br />

ricerca del vero e del falso. La prima attitudine è quella condivisa dallo stoicismo e pone alla<br />

sua origine Socrate, Platone e Aristotele; la seconda invece viene implicitamente delegittimata<br />

e coincide verosimilmente con l'approccio 'scettico' inaugurato da Arcesilao. Non vi sono<br />

tuttavia indizi nella tradizione che il Peripato vivesse un uguale cambiamento nel suo<br />

orientamente epistemologico e si è portati a pensare che la cesura posta da Crisippo con<br />

Stratone derivi da un certa velleità di coltivare uno stretto parallelismo tra le due tradizioni. In<br />

entrambi i casi infatti, dal punto di vista già di Crisippo, i filosofi appartenenti ad una fase<br />

antica della storia delle due scuole sembrerebbero aver conservato un potenziale filosofico<br />

autoritativo, mentre gli esponenti a lui contemporanei figurano invece come gli avversari<br />

dello stoicismo in un contesto altamente polemico.<br />

Il passo suggerisce in ultima istanza che alcuni degli elementi costitutivi della storiografia<br />

ermeneutica di Antioco d'Ascalona sulla storia dell'Academia e del Peripato erano già<br />

rintracciabili nelle modalità stoiche di riferimento alla tradizione filosofica precedente e<br />

contemporanea.<br />

T. 58 : CLEMENS ALEXANDRINUS, STROMATA II, 22, 133, 4-7, P. 186 STÄHLIN.<br />

Σπεύσιππός τε ὁ Πλάτωνος ἀδελφιδοῦς τὴν εὐδαιμονίαν φησὶν ἕξιν εἶναι τελείαν ἐν<br />

τοῖς κατὰ φύσιν ἔχουσιν ἢ ἕξιν ἀγαθῶν, ἧς δὴ καταστάσεως ἅπαντας μὲν<br />

ἀνθρώπους ὄρεξιν ἔχειν, στοχάζεσθαι δὲ τοὺς ἀγαθοὺς τῆς ἀοχλησίας. εἶεν δ' ἂν αἱ<br />

ἀρεταὶ τῆς εὐδαιμονίας ἀπεργαστικαί. Ξενοκράτης τε ὁ Καλχηδόνιος τὴν<br />

εὐδαιμονίαν ἀποδίδωσι κτῆσιν τῆς οἰκείας ἀρετῆς καὶ τῆς ὑπηρετικῆς αὐτῇ<br />

δυνάμεως. εἶτα ὡς μὲν ἐν ᾧ γίνεται, φαίνεται λέγων τὴν ψυχήν· ὡς δ' ὑφ' ὧν, τὰς<br />

ἀρετάς· ὡς δ' ἐξ ὧν ὡς μερῶν, τὰς καλὰς πράξεις καὶ τὰς σπουδαίας ἕξεις τε καὶ<br />

διαθέσεις καὶ κινήσεις καὶ σχέσεις· ὡς δ' ὧν οὐκ ἄνευ, τὰ σωματικὰ καὶ τὰ ἐκτός. ὁ<br />

626 v. LS (1987) I, pp. 189-190. Babut (2004), p. 232.<br />

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