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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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Diogene Laerzio sull’Academia e ‘il giardino che volge in direzione di Colono’ 204 , perché sia<br />

possibile intenderla come un riferimento ad un giardino dove Platone avrebbe riunito intorno<br />

a sé dei discepoli, deve preliminarmente essere drasticamente scomposta. Tenendo presenti le<br />

incongruenze cronologiche che talvolta il testo di Diogene Laerzio presenta, sopratutto là<br />

dove sembrano sovrapporsi le informazioni provenienti da fonti diverse, la critica ha<br />

riconosciuto anche in questo passaggio una confusione di due piani temporali, per cui il<br />

riferimento al giardino presso Colono sarebbe stato inserito da Diogene o dalla sua fonte,<br />

accanto a quello all’Academia, per senso di completezza, anche se purtroppo fuori posto, dal<br />

momento che in questo contesto si tratta evidentemente della formazione di Platone, non della<br />

sua attività di maestro 205 . Sarebbe certamente più semplice affermare che « il giardino che<br />

volge in direzione di Colono » è semplicemente un luogo della formazione di Platone, la<br />

possibile residenza di un maestro eracliteo, tuttavia la dislocazione del demo di Colono nelle<br />

vicinanze del territorio dell’Academia lo rende un candidato particolarmente promettente per<br />

essere il famoso giardino privato di Platone, a cui allude tra gli altri anche Cicerone 206 . Per<br />

salvare questo giardino, sarebbe però necessario trovare una spiegazione alla relazione di<br />

proteron / husteron posta dal testo di Diogene 207 . La connessione della scuola di Platone con il<br />

territorio dell’Academia non appartiene di fatto ad una fase temporale delimitata, precedente<br />

ad un’altra, ma perdura nelle fonti fino ad un’epoca tarda. Ancora più problematica è la storia<br />

dell’acquisto del giardino da parte di quell’Anniceride, talvolta identificato con un atleta di<br />

Cirene, che aveva riscattato Platone dallo statuto di schiavo impostogli a Egina mentre tentava<br />

di ritornare ad Atene dalla Sicilia. Dione di Siracusa avrebbe tentato di rimborsare Anniceride,<br />

ma quest’ultimo si sarebbe rifiutato e avrebbe anche acquistato un piccolo fondo per<br />

Platone 208 . Il testo di Diogene Laerzio asserisce che il suddetto giardino si trovava<br />

«», se non proprio sul terreno pubblico del parco dell’Academia, quantomeno<br />

nelle sue vicinanze 209 . Diogene Laerzio di fatto dà testimonianza di due racconti differenti<br />

sulle vicende successive al riscatto di Platone. Secondo la prima, Anniceride avrebbe rispedito<br />

Platone dai suoi ‘amici’ e questi avrebbero rimandato ad Anniceride la somma che questi<br />

aveva speso per Platone. Anniceride poi avrebbe rifiutato di essere rimborsato dicendo che<br />

« non soltanto loro erano degni di avere a cuore Platone » 210 . Una versione leggermente<br />

204 D.L. III, 5.<br />

205Cherniss (1948), pp. 130 ss.; Lynch (1972), p. 54, n. 28; Glucker (1978), p.231; Dillon (1983), p. 51-52.<br />

206 Cic., Fin. V, 2.<br />

207 D.L. III, 5: « ». Si noti anche che qui l’articolo determinativo nell’espressione<br />

, indica un ben noto e distinto giardino, ma manca un’aggettivo possessivo che attribuisca il<br />

giardino a Platone, cfr. Aelianus, III, 19, 36.<br />

208 D.L. III, 20.<br />

209 Esiste almeno un’altra testimonianza su di giardini ‘privati’ nelle strette vicinanze dell’Academia, se non<br />

proprio sul suo territorio, ad uso per esempio dei ‘soprintendenti’ dell’Academia, v. Hyperides, In<br />

Demosthenem, VI, 26.<br />

210 D.L. III, 20.<br />

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