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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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meno del dativo (di conformità) nella formula del telos zenoniana è uno dei primi<br />

enigmi da affrontare nello studio della storia delle evoluzioni della formula del telos<br />

stoico (v. oltre). Certamente la preminenza filosofica di "cio che è kata£ fu/sin" non<br />

è un'innovazione dello stoicismo, ma piuttosto l'orizzonte di incontro e scontro per le<br />

diverse scuole filosofiche attive tra IV e III secolo a.C., nessuna esclusa. La nozione<br />

risente evidentemente degli esiti del ricchissimo dibattito intrattenuto dai sofisti<br />

sull'opposizione kata£ fu/sin – kata£ no/mon 521 , i cui riflessi sono ancora visibili<br />

nell'uso che della nozione ha fatto il cinismo antico 522 .<br />

Lo sfondo di riflessione intorno alla nozione di "ciò che è kata£ fu/sin" già<br />

ampiamente abbozzato e in fermento 523 , i primi stoici si sarebbero trovati<br />

perfettamente in grado di fare appello alla formula "to£ kata£ fu/sin zh=n" come<br />

espressione del telos. Nondimeno la loro posizione, in ragione dell'uso ampio che la<br />

formula permette, avrebbe richiesto ulteriori specificazioni al fine di un qualsiasi<br />

confronto dottrinale. Come Mansfeld (1989a) pp. 332-333, nota per la formula "to£<br />

kat' a)reth£n zh=n", ci si trova di fronte ad un'espressione formale che necessita<br />

un'ulteriore esplicitazione per diventare operazionale in una qualche argomentazione.<br />

Un passaggio in Stobeo equipara "l'esser felici", in ambito stoico, a tre diverse<br />

espressioni del telos : "il vivere in accordo con la virtù", "il vivere conformemente" e<br />

"il vivere in accordo con la natura" (Stob., Ecl. II 7, 6e, p. 77 Wachsmuth: "Τέλος δέ<br />

φασιν εἶναι τὸ οὗ ἕνεκα πάντα πράττεται, αὐτὸ δὲ πράττεται μὲν<br />

οὐδενὸς δὲ ἕνεκα· τοῦτο δὲ ὑπάρχειν ἐν τῷ κατ' ἀρετὴν ζῆν, ἐν τῷ<br />

ὁμολογουμένως ζῆν, ἔτι, ταὐτοῦ ὄντος, ἐν τῷ κατὰ φύσιν ζῆν"). Successivamente<br />

il testo pone esplicitamente l'equivalenza tra le espressioni "il vivere in accordo con<br />

la natura", "il vivere moralmente bene", "il vivere bene", "ciò che è buono e bello" e<br />

"la virtù e ciò che partecipa della virtù" ("Δῆλον οὖν ἐκ τούτων, ὅτι ἰσοδυναμεῖ ‘τὸ<br />

κατὰ φύσιν ζῆν’ καὶ ‘τὸ καλῶς ζῆν’ καὶ ‘τὸ εὖ ζῆν’ καὶ πάλιν ‘τὸ καλὸν κἀγαθόν’<br />

καὶ ‘ἡ ἀρετὴ καὶ τὸ μέτοχον ἀρετῆς’·"). Il testo si sforza dunque di rendere<br />

521 v. Heinimann (1987 2 ).<br />

522 v. Antisthenes fr. V A 179 Giannantoni = Philod. De pietate 7a, 3-8: «...p]ar' (Antisqe/nei d' e(n me£n [t]<br />

fusik= le/getai to£ kata£ no/mon ei)=nai pollou£j qeou£j kata£ de£ fu/sin e(na.»; v. Diogenes fr. ??= D.L. VI, 71:<br />

«de/on ou)=n a)nti£ tw=n a)xrh/stwn po/nwn tou£j kata£ fu/sin e)lome/nouj zh=n eu)daimo/nwj, para£ th£n a)/noian<br />

kakodaimonou=si (…) mhde£n ou(/tw toi=j kata£ no/mon w(j toi=j kata£ fu/sin didouj:». v. Brancacci (1985-<br />

1986), pp.218-230; Goulet-Cazé (1993), pp. 133, 143-145;<br />

523 Dirlmeier (1937), pp. 9-12; 20-43, studia l'evoluzione storica del concetto e il suo significato all'interno del<br />

Peripato, in particolare in Teofrasto. Il rapporto tra cinismo e stoicismo, in particolare sulla questione del<br />

concetto di natura, è oggetto di ampio dibattito per la critica, v. e.g. Rist (1969), pp. 70-71 ; Radice (2000),<br />

pp. 5-99, in part. 97-99.<br />

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