UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

e alle cerimonie » 51 . Ateneo sulla scia di Antigono lascia intendere che Licone è il pervertitore
delle tradizioni istituite da Platone e Speusippo al fine di onorare gli dèi e riunirsi nel modo
che conviene a persone dedite alla cultura. Il rapporto di Licone con il denaro è esplicitato a
più riprese sia attraverso il riferimento ai nove oboli versati dai membri della scuola, che non
bastano mai a coprire le spese dei suoi banchetti, sia attraverso la menzione della sua costosa
ed elegante casa in città, dove c’era posto per venti letti da banchetto. Non c’è spazio alcuno
in questi riferimenti per la descrizione di un’attitudine propriamente filosofica.
A proposito invece dello stoico Zenone 52 , Antigono forniva numerose informazioni sulla sua
dieta, sulle sue abitudini sessuali e sui rapporti che intratteneva con gli altri, alcune delle quali
vengono significativamente impiegate da Ateneo nel contesto di una critica antistoica fondata
sull’accusa di corruzione dei bambini e d’ipocrisia 53 . Diogene Laerzio, seguendo Antigono,
riferisce che Zenone non rinnegò mai Cizio come sua patria, che la sua dieta era a base di
piccoli pani, miele e un po’ di vino leggero e profumato, che aveva l’abitudine di andare con i
giovinetti, ma una o due volte si rivolse a una prostituta « per non sembrare misogino ».
Inoltre quando una volta il suo discepolo Perseo, con il quale condivideva l’alloggio, si trovò
in imbarazzo, perché avrebbe voluto portare in casa una suonatrice di flauto assoldata durante
un banchetto, Zenone reagì incoraggiandolo e chiudendoli insieme dentro casa 54 . Antigono
riferiva anche il fatto che il filosofo stoico non amava la folla e che aveva rapporti amichevoli
con il re di Macedonia, Antigono Gonata : « si dice che Zenone era capace di adattarsi a tutte
le circostanze, tanto che il re Antigono si divertiva spesso insieme a lui e andavano insieme ai
festini del citaredo Aristocle, ma dopo Zenone si appartava » 55 ; Il biografo riferiva inoltre un
aneddoto su come Zenone si fosse comportato con un uomo particolarmente vorace che non
lasciava niente ai compagni: un giorno che gli venne presentato da mangiare un grande pesce,
lo prese come se volesse mangiarlo lui soltanto e all’uomo che lo guardava con stupore disse:
« come credi che i tuoi compagni di vita supportino la tua voracità giorno dopo giorno se tu
non puoi nemmeno tollerare la mia? » 56 . Quest’ultima testimonianza, così come si trova,
staccata dal suo contesto di provenienza, si apre a differenti interpretazioni possibili e non è
detto volesse esprimere un qualche giudizio sui metodi di insegnamento di Zenone e sul modo
51 Athenaeus, XII, 548 a.
52 Antigone frr. 32-39 Dorandi.
53 v. Athenaeus XIII, 563 e ; 565 d = Antigone frr. 33A ; 37 Dorandi.
54 Athenaeus XIII, 607e; D.L. VII, 13 = Antigone frr. 34A e 34B Dorandi.
55 D.L. VII, 13-14 = Antigone fr. 35B Dorandi ; cfr. la traduzione di Gigante, in Diogene Laerzio, Vite dei
filosofi, « Biblioteca Universale Laterza » prima edizione accresciuta, 1983, vol.1, p.247 : « Si adattava
tuttavia – dicono – con facilità ad ogni circostanza, così che spesso il re Antigono partecipò con lui a qualche
festino ed insieme si recarono talvolta a far baldoria dal citaredo Aristocle (ma poi Zenone di soppiatto se la
svignava »; cfr. Athenaeus, Epit. XIII, 603 e = Antigone fr. 35A Dorandi, il quale riporta la Vita di Zenone di
Antigono di Caristo letteralmente.
56 D.L. VII, 19; Athenaeus VIII, 345 c-d = Antigone fr. 38B e 38A Dorandi.
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