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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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prossimo, ma che in seguito questi avesse ceduto il fondo della scuola al suo nuovo scolarca<br />

Speusippo, che tra l’altro è anche uno degli esecutori del testamento che deve assicurarsi che<br />

le disposizioni in esso contenute siano rispettate. Oppure si può supporre che nessuno dei due<br />

fondi menzionati dal testamento corrisponda al ‘piccolo giardino’ di Platone, poiché questo<br />

era già stato alienato da Platone in favore dei discepoli ben prima della morte. Si possono in<br />

fondo formulare varie ipotesi. È la possibilità di verificarle in un modo o nell’altro che in<br />

queste vicende fa troppo spesso difetto. Un ponderato scetticismo sembra essere l’attitudine<br />

più appropriata in casi simili. Uno scetticismo oscillante tra due ordini di considerazioni :<br />

traccie storicamente verificabili dell’esistenza del ‘giardino di Platone’ richiederebbero delle<br />

indagini d’ordine archeologico da cui siamo ancora sfortunatamente molto lontani 215 e d’altro<br />

canto l’estrazione di elementi storici dalla letteratura biografica espone inevitabilmente a<br />

grandi rischi. Neppure nelle Lettere, che, al di là della loro vera o presunta autenticità,<br />

forniscono molti dettagli della vita pratica di Platone, troviamo riferimenti esaustivi né alla<br />

compravendita di un giardino, che avrebbe determinanto una nuova fase nell’attività di<br />

insegnamento di Platone, né più in generale a una cerchia di discepoli organizzati in un<br />

qualche tipo di scuola 216 . Tuttavia non si può negare che la letteratura posteriore consideri il<br />

giardino di Platone come una realtà esente da ogni ombra di dubbio. Si veda il noto resoconto<br />

di Claudio Eliano (ca. 165/170 - 235) 217 , che narra il primo momento di presunta rottura tra<br />

Platone e Aristotele, dove la menzione dei luoghi frequentati quotidianamente da Platone e dai<br />

suoi discepoli gioca un ruolo narrativo fondamentale. Approfittando della momentanea<br />

assenza di Senocrate e di Speusippo, Aristotele insieme ad alcuni compagni si sarebbe<br />

approcciato a Platone, ormai vecchio, mettendolo in difficoltà con una serie di domande<br />

aggressive e confutatorie 218 , cosicché « Platone lasciò il peripato all’esterno e camminava<br />

all’interno insieme ai compagni » 219 . Al suo ritorno Senocrate avrebbe trovato Aristotele che<br />

passeggiava là dove aveva lasciato Platone e si sarebbe meravigliato di constatare che « lui e i<br />

215 Sugli scavi archeologici dell’area dell’Academia e le difficoltà incontrate in questo campo si veda a titolo<br />

informativo Wycherley (1962); Glucker (1978), pp. 240 ss.; M.-F. Billot, ‘Académie: Topographie et<br />

archéologie’, Annexe de R. Goulet (ed.), Dictionnaire des Philosophes antiques, Paris 1989, vol. I, pp. 693-<br />

789.<br />

216 Il riferimento più esplicito a “”, a occupazioni quotidiane non<br />

indecorose, ovvero ad un’attività di insegnamento già consolidata, si trova nella lettera VII (329 b1)<br />

relativamente ad un periodo precedente al primo viaggio di Platone in Sicilia e dunque precedente anche al<br />

supposto acquisto del fondo presso l’Academia. Altrimenti la cerchia di amici e discepoli intorno a Platone<br />

viene designata con una varietà di formule: lettera II -<br />

Il termine , che<br />

verrà impiegato anche in senso tecnico per indicare la scuola filosofica (v. testamento di Stratone, D.L. V, 61-<br />

64) è qui da intendersi in senso ampio come ‘occupazione seria’; v. Glucker (1978), p. 165 ss.<br />

217 Elianus, Varia Historia III, 19.<br />

218 Cfr. Eusebius, Praep. Evang. XV, 2, dove si riporta una situazione simile e si attribuisce l'origine del<br />

racconto alla Vita di Platone di Aristosseno di Taranto.<br />

219 Elianus, Varia Historia III, 19, 25-26: « καὶ διὰ ταῦτα ἀποστὰς ὁ Πλάτων τοῦ<br />

ἔ ξω περιπάτου,<br />

ἔ νδον<br />

ἐβάδιζε σὺν τοῖς ἑταίροις ».<br />

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