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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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• Gli acusmatici ( dal verbo greco akouein, ascoltare), ovvero la cerchia<br />

più esterna dei seguaci,ai quali non era richiesto di vivere in comune,<br />

o di privarsi delle proprietà e di essere vegetariani, avevano l’obbligo di<br />

seguire in silenzio le lezioni del maestro.<br />

Il carattere religioso dogmatico dell’insegnamento è confermato dal fatto<br />

che la parola del maestro non poteva essere messa in discussione: a chi obiettava<br />

si rispondeva: Â≪ autòs epha Â≫ (l’Â≪ ipse dixit Â≫ latino), Â≪ l’ha<br />

detto proprio lui Â≫ e quindi era una verità indiscutibile. Gli insegnamenti<br />

venivano tramandati oralmente e su di essi si doveva mantenere il segreto.<br />

Nelle sue lezioni, che si tenevano nella Casa delle Muse, un imponente<br />

tempio all’interno delle mura cittadine, in marmo bianco, circondato da giardini<br />

e portici, Pitagora ribadiva spesso il concetto che la medicina fosse salute<br />

e armonia, invece la malattia disarmonia. Quindi l’obiettivo principale della<br />

medicina pitagorica era di ristabilire l’armonia tra il proprio corpo e l’universo.<br />

Poiché i pitagorici erano sostenitori delle teorie orfiche dell’immortalità<br />

dell’anima e della metempsicosi, ritenevano che per mantenerla pura e incontaminata<br />

occorresse svolgere delle pratiche ascetiche, sia spirituali che fisiche.<br />

Tra queste, solitarie passeggiate mattutine e serali, cura del corpo ed esercizi<br />

quali corsa, lotta, ginnastica e diete costituite da cibi semplici, possibilmente<br />

vegetariane, e che abolivano anche l’assunzione di vino, oltre che delle fave.<br />

L’ordine pitagorico, che aveva come simbolo mistico una stella a cinque<br />

punte (pentagramma, figura 3.11), aveva un carattere mistico e conteneva anche<br />

molti argomenti etici, tutti però basati su fatti matematici. Molti degli<br />

insegnamenti pitagorici sono, per noi, andati perduti, poiché i membri dell’ordine<br />

erano vincolati da un giuramento a non rivelare gli insegnamenti del<br />

maestro. Sappiamo tuttavia che il pitagorico Archita divideva la matematica<br />

in quattro parti: musica, aritmetica, astronomia e geometria; queste discipline,<br />

dette il quadrivio, furono più tardi adottate da Platone e Aristotele e<br />

divennero in effetti il programma scolastico per secoli, fino al Rinascimento.<br />

Tra i discepoli crotoniati di Pitagora i più noti erano il medico Alcmeone, il<br />

poeta Epicarmo e Ippaso, il capo dei matematici, che finì espulso o condannato<br />

a morte, forse per aver aver divulgato uno dei segreti matematici più gelosamente<br />

custoditi dalla comunità: la scoperta dell’incommensurabilità. Scuole<br />

pitagoriche erano anche quelle di Archippo a Reggio e di Archita a Taranto.<br />

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