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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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al proprio interno punti di tale insieme.<br />

La derivata prima P ′ di un insieme di punti P ovunque denso in un dominio<br />

continuo a contiene (come tutte le derivate successive) il dominio a stesso con<br />

tutti i punti del suo contorno, e questa proprietà di un insieme P può anche<br />

essere presa, conversamente, come punto di partenza della definizione del suo<br />

essere ovunque denso nel dominio a.<br />

Anche il concetto di potenza, che comprende in sé come caso particolare quello<br />

di numero intero, cioè il fondamento della teoria delle grandezze, e può essere<br />

visto come l’autentico momento generalissimo delle molteplicità, è tanto poco<br />

limitato agli insiemi lineari di punti che va piuttosto considerato un attributo<br />

di qualsiasi molteplicità ben definita, quale che sia poi il carattere concettuale<br />

dei suoi elementi.<br />

Chiamo ben definita una molteplicità (una classe, un insieme) di elementi<br />

appartenenti a una sfera concettuale qualsiasi quando sulla base della sua definizione,<br />

e come conseguenza del principio logico del terzo escluso, si deve<br />

considerare determinato internamente: primo, se un qualunque oggetto appartenente<br />

a quella stessa sfera concettuale sia o non sia elemento della molteplicità<br />

che viene pensata; secondo, se due oggetti appartenenti all’insieme<br />

siano o non siano, al di là di una differenza formale nel modo in cui sono dati<br />

uguali l’uno all’altro.<br />

In generale, di fatto queste alternative non potranno essere decise in modo sicuro<br />

e preciso coi metodi o le capacità a nostra disposizione; qui però non stiamo<br />

affatto discutendo di questo, ma soltanto della determinazione interna, che in<br />

certi casi concreti, se l’obiettivo lo richiede, si dovrà cercare di trasformare in<br />

determinazione attuale (esterna) perfezionando l’apparato strumentale.<br />

Ricordiamo, a scopo illustrativo, la definizione dell’insieme di tutti i numeri<br />

algebrici. Questa può sicuramente essere formulata in modo tale che con essa<br />

sia anche determinato internamente se un certo numero η, comunque preso,<br />

appartiene ai numeri algebrici oppure no; ciononostante, spesso il problema<br />

di giungere effettivamente a una decisione per un η dato risulta, com’è noto,<br />

dei più difficili, e per esempio è ancora una questione aperta (e del più alto<br />

interesse) se π, il numero che esprime il rapporto della circonferenza col diametro,<br />

sia algebrico o, come è molto probabile, trascendente. Per e, il numero<br />

base del sistema dei logaritmi naturali, il problema è stato risolto appena otto<br />

anni fa da Ch. Hermite nel suo splendido ‘Sur la fonction exponentielle, Paris<br />

1874’, in cui si dimostra che e non è radice di nessuna equazione algebrica con<br />

coefficienti razionali interi.<br />

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