13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

zero si presentò quando le bacchette furono tradotte in scrittura, dato che<br />

gli spazi vuoti non erano più sufficienti a distinguere un numero dall’altro.<br />

Inizialmente il problema venne aggirato scrivendo i numeri per esteso, cioè<br />

specificando l’ordine della potenza di dieci (7064 = 7·1000+6·10+4), oppure<br />

disponendo le barrette all’interno di una tabella. A partire dall’VIII secolo<br />

venne introdotto un simbolo apposito per indicare una posizione vuota, un<br />

cerchietto, ma non aveva probabilmente un significato numerico. Si presume<br />

sia stato portato in Cina da monaci buddisti indiani, anche se non se ne può<br />

avere la certezza.<br />

2.2.5 Lo studio dei numeri<br />

I cinesi avevano in comune con i greci l’amore per la numerologia e il misticismo<br />

legato ai numeri. Al contrario dei greci però, più attratti dall’astrattezza<br />

e dalla metafisica, i cinesi avevano una decisa predilezione per il concreto e<br />

consideravano i numeri come qualcosa di tangibile. Inoltre, per i Cinesi i numeri<br />

erano parte integrante del mondo; non c’era distinzione, nell’antichità,<br />

tra gli strumenti usati per i semplici calcoli e quelli necessari per la divinazione.<br />

Come abbiamo già detto, il legame tra matematica e astronomia era<br />

molto forte: questo potrebbe spiegare il fatto che a volte si utilizzasse 3 come<br />

approssimazione di π, poiché 3 era il numero del Cielo e del cerchio, così come<br />

il 2 era il numero della Terra e del quadrato.<br />

I numeri pari e dispari venivano associati ai due sessi, come in Grecia;<br />

inoltre era diffusa la superstizione che i numeri pari fossero sfortunati e i numeri<br />

dispari fortunati. I matematici cinesi si interessarono dello studio dei divisori<br />

di un numero e quindi di quelli che noi oggi chiameremmo numeri deficienti,<br />

perfetti o abbondanti, che sono cioè rispettivamente maggiori, uguali o minori<br />

della somma dei loro divisori. Poi vi sono i cosiddetti numeri amicali, ciascuno<br />

uguale alla somma dei divisori dell’altro; per esempio 284 e 220, infatti 220 ha<br />

come divisori 1, 2, 4, 5, 10, 11, 20, 22, 44, 55, 110 che sommati danno 284 e 284<br />

ha come divisori 1, 2, 4, 71, 142 che sommati danno 220.<br />

Nei tempi più remoti si cercava sempre di evitare le frazioni, creando un<br />

gran numero di unità di misura e di peso sempre più piccole. La matematica<br />

cinese invece fin dalle sue prime manifestazioni aveva familiarità con le frazioni<br />

e con le operazioni tra frazioni. La somma veniva fatta moltiplicando tutti i<br />

denominatori e poi moltiplicando ciascun numeratore per il numero calcolato<br />

moltiplicando tutti i denominatori diviso per il proprio denominatore; infine si<br />

36

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!