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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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Cioè un segmento b commensurabile con a nella seconda potenza è della forma<br />

b =<br />

� m<br />

n a<br />

dove m<br />

n non è un quadrato perfetto.<br />

Nella definizione X.3 stabilisce che esistono, in numero infinito, linee rette<br />

commensurabili e linee rette incommensurabili, sia in lunghezza soltanto che<br />

anche in potenza, con una linea retta preassegnata, e chiama la linea retta<br />

preassegnata, e le linee rette con essa commensurabili,sia in lunghezza che<br />

in potenza, sia soltanto in potenza, razionali (o esprimibili), e le linee rette<br />

con essa incommensurabili, irrazionali (o non esprimibili). Questa definizione<br />

introduce, in sostanza, quella che noi chiamiamo unità di misura. Notiamo<br />

la differenza della terminologia di Euclide dalla nostra: egli chiama razionale<br />

anche una grandezza della forma<br />

b =<br />

� m<br />

n a<br />

dove a è razionale.<br />

DEFINIZIONE X.4: Il quadrato costruito sulla linea retta assegnata si chiamerà<br />

razionale, e le aree con esso commensurabili si chiameranno razionali;<br />

mentre si chiameranno irrazionali le aree con esso incommensurabili, e irrazionali<br />

le linee rette il cui quadrato è equivalente a quelle aree.<br />

Così, secondo il linguaggio euclideo, segmenti razionali determinano quadrati<br />

razionali, e segmenti irrazionali determinano quadrati irrazionali.<br />

La prima proposizione costituisce il fondamento della comparabilità delle grandezze<br />

commensurabili:<br />

PROPOSIZIONE X.1: Assegnate due grandezze disuguali, se dalla maggiore<br />

si sottrae una grandezza più grande della sua metà, e da cio che resta una<br />

grandezza più grande della sua metà, e se questa operazione si ripete successivamente,<br />

resterà una grandezza che sarà più piccola della grandezza minore<br />

assegnata.<br />

Vediamo quindi che Euclide prende in considerazione classi di grandezze che<br />

soddisfano il postulato di Archimede. Questa proposizione sta alla base del<br />

metodo di esaustione, che trova un’ importante applicazione nelle proposizioni<br />

del libro XII.<br />

PROPOSIZIONE X.2: Date due grandezze disuguali, se sottrendo ripetute volte<br />

di seguito dalla grandezza maggiore la minore, nessuna delle grandezze che<br />

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