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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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simbolo 1.<br />

Nello specifico Boole introduceva il simbolo 1 “per rappresentare l’universo,<br />

intendendo che esso comprende ogni classe concepibile di oggetti, sia che questi<br />

esistano realmente sia che non esistano” e i simboli, X, Y, Z, ... per rappresentare<br />

i membri di ciascuna classe, in quanto membri di quella classe. Infine<br />

assumeva l’esistenza di simboli x, y, z, ..., detti “simboli elettivi”, per denotare<br />

la nostra capacità di “separare, con un atto della mente, quegli oggetti che<br />

appartengono a una data classe e di contemplarli a parte dal resto”.<br />

Boole definì poi delle operazioni o “leggi di combinazioni” da poter applicare<br />

ai simboli elettivi. Con x+y denotava un atto di “elezione” e stava ad indicare<br />

l’unione dei due sottoinsiemi x e y, ossia l’insieme formato da tutti gli elementi<br />

contenuti in x o in y. Il segno di moltiplicazione × rappresentava l’intersezione<br />

di insiemi, così x × y rappresentava quegli elementi del sottoinsieme x che<br />

erano contenuti anche nel sottoinsieme y. Si noti che Boole, diversamente da<br />

De Morgan, usava l’unione esclusiva, che non ammetteva elementi comuni all’insieme<br />

x e all’insieme y; nell’odierna algebra booleana si usa il simbolo +<br />

nel senso di unione inclusiva di insiemi che possono avere elementi in comune.<br />

Inoltre valgono le seguenti leggi:<br />

x(u + v) = xu + xv legge distributiva<br />

xy = yx legge commutativa<br />

x 2 = x n = x “index law”<br />

L’“index-law” assicura che “il risultato di un dato atto di elezione, compiuto<br />

due volte o un qualsiasi numero di volte in successione, è il risultato dello stesso<br />

atto compiuto una volta sola” ed è la legge caratteristica delle operazioni<br />

sui simboli elettivi.<br />

L’aver definito la somma per classi disgiunte consente in maniera naturale a<br />

Boole di introdurre l’operazione − come sua inversa. In particolare, la classe<br />

1 − x denota la scelta nell’universo di tutti gli elementi che sono non-X. L’introduzione<br />

poi della classe nulla, 0, e di un simbolo opportuno v per esprimere<br />

in termini di classi il quantificatore “alcuni” consentì a Boole di esprimere le<br />

proposizioni A, E, I, O della logica tradizionale:<br />

A) Ogni X è Y x · (1 − y)<br />

E) Nessun X è Y x · y = 0<br />

I) Alcuni X sono Y x · y = v<br />

O) Alcuni X non sono Y x · (l − y) = v<br />

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