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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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quanto più la matematica deve astenersi da qualsiasi ricorso<br />

a questioni psicologiche, tanto meno può negare, invece, i suoi<br />

rapporti con la logica. Io mi trovo d’accordo con coloro i quali<br />

ritengono impossibile tracciare una precisa linea divisoria tra<br />

le due.<br />

2. Per quanto riguarda il kantismo Frege critica l’idea del numero come<br />

qualcosa di intuitivo ed il fatto che le formule aritmetiche siano di conseguenza<br />

indimostrabili ed intuitivamente chiare. Frege sostiene che questa<br />

visione sia data dal fatto di considerare solo numeri “piccoli”.<br />

3. Per tutta la durata delle sue ricerche Frege si è caparbiamente opposto<br />

al formalismo, prima quello ingenuo di Thomae ed Hankel che vedeva<br />

nel segno, in quanto tale l’oggetto ultimo della ricerca matematica, e<br />

successivamente quello di Hilbert.<br />

Per quanto riguarda il primo, Frege vi oppone la propria visione contenutistica,<br />

ovvero il segno non è altro che lo strumento per denotare<br />

l’oggetto. In questa visione l’aritmetica non diverrà altro che un mezzo<br />

per giungere alla matematica.<br />

Della visione formalistica Frege dice<br />

La concezione formalistica è in grado di sostenersi, di enunciare<br />

leggi aritmetiche solo ricorrendo inconsapevolmente ma ineluttabilmente,<br />

a quel contenuto del segno del quale dichiarano<br />

di poter fare a meno.<br />

4. Per quanto riguarda il formalismo di Hilbert, Frege critica in questo il<br />

fatto che la contraddittorietà di un concetto non garantisce l’esistenza<br />

di oggetti che cadono sotto quel concetto ma anzi, che per dimostrare la<br />

non contraddittorietà bisognerebbe esibire oggetti di quel concetto. 3<br />

Frege critica quindi a Hilbert la non osservanza della distinzione tra<br />

concetto ed oggetto che sarà in futuro uno dei punti chiave della teoria<br />

fregeiana.<br />

3 Frege e Russell criticarono a questo proposito i lavori di Cantor, Weierstrass e Dedekind<br />

sulla definizione di numero irrazionale in quanto non ne danno una dimostrazione<br />

dell’esistenza degli stessi.<br />

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