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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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3.6.4 Il numero come principio della realtà<br />

Fino ad allora i filosofi naturalisti avevano identificato la sostanza attribuendole<br />

delle qualità: queste però, dipendendo dalla sensibilità, erano mutevoli<br />

e mettevano in discussione la caratteristica essenziale della sostanza: la<br />

sua immutabilità.<br />

I pitagorici ritenevano di superare questa difficoltà evidenziando che se è<br />

vero che i principi originari mutano qualitativamente essi però conservano la<br />

quantità che è misurabile e quindi traducibile in numeri, vero fondamento della<br />

realtà. Affermava Filolao: Â≪ Tutte le cose che si conoscono hanno numero;<br />

senza questo nulla sarebbe possibile pensare né conoscere. Â≫<br />

La scoperta delle proporzioni esistenti tra i numeri e di quelli esistenti tra<br />

questi e le leggi dell’armonia che governano tutte le cose condussero i Pitagorici<br />

a non identificare l’archè con uno degli elementi naturali, come i filosofi<br />

ionici, ma con il numero, concepito come sostanza degli enti e struttura fondante<br />

del Tutto. L’intuizione di Pitagora nasce dalla considerazione che il<br />

numero costituisce la struttura fondante di tutti gli esseri, per cui se fosse<br />

tolto dalle cose, perderemo le cose stesse. Tuttavia l’intuizione di unificare la<br />

realtà sottoponendola ad un principio di natura quantitativa non significa che<br />

i numeri siano la fonte ultima da cui tutto deriva perché le cose hanno origine<br />

dall’opposizione fondamentale tra monade e diade, la prima rappresenta l’elemento<br />

limitante, finito, che misura; la seconda costituisce il principio infinito<br />

e illimitato sopra cui opera la misurazione. Le cose e gli stessi numeri nascono<br />

per contrapposizione tra finito e infinito, da una molteplicità illimitata (diade)<br />

su cui l’uno (monade) opera quale principio di limitazione e determinazione.<br />

Tutte le cose quindi in quanto partecipi di grandezza e quantità possono essere<br />

numerate e espresse sotto forma di numero. Così ad esempio la relazione che<br />

sussiste tra cose simili può essere formulata secondo un rapporto numerico.<br />

Però le cose non solo potevano essere espresse in forma numerica, ma erano<br />

esse stesse numeri perché il numero contiene tutte le altre cose e tutti i numeri<br />

sono in rapporto tra loro.<br />

Tutte le cose derivano dai numeri ma i numeri non sono il primum assoluto,<br />

ma derivano essi stessi da ulteriori elementi. In effetti i numeri risultano essere<br />

una quantità indeterminata che via via si determina o delimita. Due elementi<br />

costituiscono il numero: uno determinante o limitante e uno indeterminato.<br />

Il numero nasce quindi dall’accordo di elementi illimitati e limitanti e a sua<br />

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