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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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1783), è stato un matematico e fisico svizzero, probabilmente il più importante<br />

del suo tempo.<br />

Svolse un grande lavoro enciclopedico, sistemò e organizzò tutte le nozioni<br />

matematiche in numerosi volumi in cui spiegò nel dettaglio le definizioni e<br />

i teoremi con esempi e dimostrazioni; introdusse notazioni di successo come<br />

f(x), e, π 25 .<br />

Nella sua opera Introductio in analysis infinitorum, 1748 scrisse: Una quantità<br />

costante è una quantità determinata che conserva sempre lo stesso valore.<br />

Quantità di questo tipo sono i numeri di qualunque genere, dunque ciò che<br />

sempre conserva quel valore che ha assunto; e se si devono indicare quantità<br />

costanti di questo tipo con dei simboli, si usano le prime lettere dell’alfabeto<br />

a, b, c, ecc. Nell’analisi comune dove si considerano soltanto quantità determinate<br />

queste prime lettere dell’alfabeto indicano usualmente i termini noti<br />

mentre le ultime indicano le quantità incognite; ma nell’analisi sublime questa<br />

distinzione non vale più, poiché qui si guarda ad un’altra differenza fra le<br />

quantità e cioè alcune si prendono costanti ed altre invece variabili [. . . ] .”<br />

Quindi da la definizione di cosa sia una variabile e cosa una costante.<br />

textslViene determinata una quantità variabile, quando le viene assegnato un<br />

valore qualsiasi.<br />

La quantità variabile può dunque essere determinata in innumerevoli modi,<br />

quando è permesso mettere al suo posto proprio tutti i numeri. Il significato<br />

della quantità variabile non viene ancora esaurito, se non sono stati determinati<br />

tutti i valori messi al suo posto. Perciò la quantità variabile comprende<br />

proprio tutti i numeri in se, sia affermativi che negativi, sia interi che fratti, sia<br />

razionali che irrazionali e trascendenti. Perciò le cifre e i numeri immaginari<br />

non sono esclusi dal valore della quantità variabile.<br />

Una funzione di quantità variabili è un’espressione analitica composta in una<br />

maniera qualunque da questa quantità variabile e da numeri o quantità costanti.<br />

Quindi per ogni espressione analitica nella quale, eccetto la quantità variabile<br />

z tutte le altre quantità che la compongono sono costanti sarà una funzione<br />

della stessa z. Così<br />

sono funzioni della stessa z.<br />

�<br />

a + 3z, az + 4zz, az + b (aa − zz), c z<br />

25 si noti che il successo delle notazioni non è mai voluto da un autore, ma è sempre frutto<br />

della semplicità d’uso delle stesse oltre che della fama del loro inventore<br />

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