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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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« Se concepisco l’infinito al modo di questo lavoro [si riferisce ai<br />

Grundlagen] e dei miei precedenti provo un vero godimento, al quale<br />

mi concedo con un senso di gratitudine, al vedere come l’intero<br />

concetto di numero, cui nel finito fa da sfondo solo l’enumerazione,<br />

ascendendo all’infinito si scinda in certo qual modo in due concetti:<br />

quello della potenza attribuita all’insieme, la quale è indipendente<br />

dall’ordine, e quello dell’enumerazione, necessariamente legata<br />

a un ordinamento dell’insieme secondo una legge grazie alla quale<br />

esso diventa ben ordinato. E se dall’infinito ridiscendo al finito<br />

vedo, in modo altrettanto chiaro e bello, come i due concetti ridivengano<br />

uno e confluiscano nel concetto di numero intero finito.<br />

»<br />

Risulta quindi chiaro come la potenza di un insieme sia un attributo indipendente<br />

dall’ordinamento, mentre l’ordinale associato ad un insieme è un attributo<br />

dipendente dall’ordine. Si è visto in precedenza come nel finito questi<br />

due concetti risultano equivalenti; resta quindi solo da capire quale relazione<br />

sussista tra i due nell’infinito. Innanzitutto,<br />

« due insiemi ben ordinati hanno lo stesso ordinale ( relativamente<br />

alle rispettive successioni preassegnate) quando è possibile associarli<br />

biunivocamente l’uno all’altro in modo che, se E e F sono<br />

due elementi qualsiasi del primo, e E1 e F1 gli elementi corrispondenti<br />

del secondo, la posizione di E e F nella successione del primo<br />

insieme coincida sempre con quella di E1 e F1 nella successione<br />

del secondo. Questo ordine è, se possibile e come si vede facilmente,<br />

sempre determinato e perciò nella serie numerica troviamo uno<br />

e un solo numero α tale che i numeri che lo precedono (da 1 in<br />

poi) hanno nella successione naturale lo stesso ordinale così che si<br />

è obbligati a porre l’ordinale di entrambi gli insiemi ben ordinati<br />

uguali ad α, se α è un numero infinitaente grande, e uguale al<br />

numero α − 1 se α è un numero intero finito.[...] Tuttavia esiste<br />

anche negli insiemi infiniti una certa connessione tra la potenza<br />

dell’insieme e l’ordinale determinato attraverso la successione data<br />

dei suoi elementi.<br />

Prendiamo un insieme che ha la potenza della prima classe numerica<br />

e mettiamo gli elementi in una successione qualunque in modo<br />

da ottenere un insieme ben ordinato, il suo ordinale è sempre un<br />

certo numero della seconda classe numerica e non può essere mai<br />

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