13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

linea e della superficie; la sua critica tende in sostanza a stabilire che gli<br />

enti geometrici non possono definirsi che per astrazione, con un processo<br />

indefinito di idealizzazione, come limiti del sensibile. Ora questa affermazione<br />

costituisce il primo riconoscimento del carattere infinitesimale<br />

dei concetti fondamentali della geometria, e quindi può riguardarsi come<br />

il primo acquisto dell’analisi infinitesimale.”<br />

4.2.7 Influsso sulla matematica del tempo<br />

Sembra che le argomentazioni di Zenone abbiano avuto un profondo influsso<br />

sulla matematica greca, influsso paragonabile a quello della scoperta delle<br />

grandezze incommensurabili, alla quale è possibile che si ricollegassero. Originariamente<br />

negli ambienti pitagorici le grandezze venivano rappresentate con<br />

sassolini o calcoli, ma al tempo di Euclide si era già verificato un completo cambiamento<br />

del punto di vista: le grandezze non erano più generalmente associate<br />

a numeri o sassolini, ma a segmenti. Negli Elementi persino gli stessi numeri<br />

interi vengono rappresentati con segmenti. Il regno dei numeri continuava<br />

dunque ad avere la proprietà della discontinuità, ma il mondo delle grandezze<br />

continue (e ciò comprendeva gran parte della matematica pre-ellenica e pitagorica)<br />

costituiva qualcosa di completamente separato dal numero e doveva<br />

venire trattato con metodo geometrico. Sembra che fosse la geometria, piuttosto<br />

che il numero, a governare il mondo. Non è improbabile che questo grande<br />

cambiamento fosse dovuto in larga misura proprio a Zenone.<br />

Oltre agli argomenti trattati è stato importante il metodo utilizzato da<br />

Zenone. Egli ha fortemente utilizzato il procedimento di riduzione all’assurdo,<br />

che verrà poi sfruttato dai geometri successivi. Per dimostrare una proposizione<br />

A, si assume come ipotesi che valga la sua negazione, ossia che la<br />

proposizione non-A sia vera e si trae una serie di conclusioni fino a quando<br />

si giunge ad una contraddizione. L’ipotesi che non-A sia vera risulta dunque<br />

essere falsa e da ciò si conclude che A deve essere vera.<br />

Interessante notare come molti argomenti di Zenone furono riscoperti, quasi<br />

simultaneamente, dal filosofo cinese del IV secolo a.C. Hui Shi e riportati<br />

nell’ultimo capitolo del classico taoista Chuang Tzu, che li critica come parole<br />

che non raggiungono il bersaglio, un voler correre più veloci della propria ombra.<br />

Uno di questi è praticamente identico al paradosso della dicotomia: “Se<br />

ogni giorno si dimezza un bastone lungo un piede, ne rimarrà sempre qualcosa<br />

anche dopo diecimila generazioni.”<br />

142

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!