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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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12.7 L’infinito<br />

Le prossime sezioni andranno ad analizzare i concetti di infinito e di numeri<br />

ordinali transfiniti che vengono presentati da Cantor nel quinto degli articoli<br />

sopra citati, conosciuto con il titolo ‘Grundlagen einer allgemeinen Mannigfaltigkeitslehre’<br />

(Fondamenti di una teoria generale delle molteplicità) pubblicati<br />

nel 1883. Questo è il primo testo in cui Cantor spiega in modo organico i<br />

numeri ordinali transfiniti.<br />

12.7.1 L’infinito proprio e improprio<br />

A questo punto della trattazione sulla teoria delle moltiplicità, Cantor deve<br />

affrontare un ostacolo concettuale importante senza il quale i suoi studi non<br />

sarebbero potuti proseguire. Egli infatti vuole andare a definire dei nuovi numeri<br />

interi che oltrepassino il limite del finito, andando ad ampliare il concetto<br />

di numero. Allo stesso tempo era però anche consapevole che queste idee non<br />

sarebbero state accettate da gran parte dei suoi contemporanei. L’inizio dei<br />

Grundlagen inizia infatti dicendo:<br />

« La presentazione sviluppata fino ad ora delle mie ricerche nella<br />

teoria delle molteplicità è arrivata ad un punto in cui il proprio<br />

proseguimento è condizionato dall’ampliamento della concezione<br />

di numero intero al di là dei confini fino ad ora conosciuti e questo<br />

ampliamento va nella direzione nella quale, per quanto ne so,<br />

nessuno si è mai cimentato. La dipendenza nella quale io mi vedo<br />

impegnato da questa estensione del concetto di numero è così<br />

grande che mi sarà appena possibile fare ulteriori passi avanti nella<br />

teoria degli insiemi. In questa circostanza desidererei dare una giustificazione,<br />

o se possibile una scusa, per quelle idee in apparenza<br />

insolite che introduco nelle mie osservazioni. Si tratta quindi di un<br />

ampliamento o meglio di una continuazione della serie numerica<br />

intera verso l’infinito; ciò potrebbe sembrare anche troppo audace,<br />

posso perciò esprimere non soltanto la speranza, ma la ferma<br />

convinzione che questo ampliamento potrà essere visto, con il tempo,<br />

semplice, adeguato e naturale. Non nascondo affatto che con<br />

questa impresa mi metto in un certo qual modo in contrasto con<br />

le opinioni molto diffuse sull’infinito matematico e con gli odierni<br />

punti di vista sull’essenza della grandezza numerica.»<br />

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