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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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La necessità di una profonda riforma della concezione della matematica, del<br />

calcolo in particolare, che facesse uscire l’Inghilterra dalla condizione in cui<br />

stagnava la ricerca, era sostenuta anche da Robert WoodHouse (1773-1827),<br />

un matematico inglese della Cambridge University. Un argomento che stava<br />

particolarmente a cuore a Woodhouse era la teoria dei numeri immaginari.<br />

Ricordiamo che solo pochi anni prima William Frend (1757-1841) si era vigorosamente<br />

opposto sia all’uso degli immaginari sia a quello dei numeri negativi,<br />

a suo dire “un gergo” al quale ricorrevano coloro che assumevano le cose per<br />

fede. Anche F. Maseres (1731-1824), personalità di spicco a Cambridge, considerava<br />

i numeri immaginari come qualcosa di “misterioso e fantastico [...] che<br />

non merita di essere chiamato ragionamento”.<br />

Woodhouse, attraverso l’uso dei “numeri impossibili”, sottolineava gli aspetti<br />

formali del ragionamento matematico e tralasciava la chiarificazione del significato<br />

dei termini sui quali tale ragionamento si applicava. Diventava, quindi,<br />

del tutto irrilevante il reale significato dei simboli e l’attenzione si spostava<br />

sulle regole formali che governavano i segni.<br />

L’autonomia dell’algebra si manifestava secondo Woodhouse non solo nell’“aritmetica<br />

degli immaginari”, ma soprattutto nel calcolo, di cui consentiva una presentazione<br />

libera dai concetti newtoniani di moto e velocità istantanea pura.<br />

I professori di Cambridge ritenevano le sue idee come “una pericolosa innovazione<br />

nel piano di studi esistente” e un tentativo di “sovvertire il gusto<br />

prevalente per la forma geometrica nella ricerca e nella dimostrazione dei risultati”.<br />

L’influenza delle idee di Woodhouse finì poi per saldarsi in maniera<br />

estremamente feconda con una esigenza di rinnovamento dell’insegnamento:<br />

infatti nelle università inglesi e nella Royal Society i docenti erano in maggioranza<br />

nobili e vescovi, avvocati e ufficiali con qualche interesse per la scienza,<br />

ma ben pochi per la matematica.<br />

Di questa evidente volontà di cambiamento si fecero promotori Charles Babbage<br />

(1792-1871) e un gruppo di suoi amici tra cui George Peacock (1791-1858)<br />

e l’astronomo J. William Herschel (1792-1871).<br />

Dopo aver letto gli scritti di Woodhouse, Lagrange e il Traité élémentaire de<br />

calcul différentiel et intégral di Lacroix, Babbage si impegnò a propagandare<br />

l’uso dei differenziali leibniziani. Per la preparazione di questo progetto Babbage<br />

e i suoi amici, chiamati dai docenti dei college “giovani infedeli”, diedero<br />

vita ad una società, l’“Analytical Society”. Nel 1813 uscì il volume Memoires<br />

of the Analytical Society, che Babbage avrebbe più significativamente voluto<br />

intitolare: “I principi del puro d-ism in opposizione alla dot-age dell’Univer-<br />

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