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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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trasmissione orale. Le conoscenze matematiche continuarono a prosperare.<br />

Tra il VI e il X secolo, l’insegnamento della matematica si basava principalmente<br />

su una serie di 12 testi contemporanei o antichi, attualmente nota<br />

impropriamente come The ten computational canons. Tra questi testi ricordiamo<br />

il Sunzi suanjing, ovvero il Calcolo Classico di Sunzi, del V secolo,<br />

importante per la descrizione dei numerali bacchetta, di cui parleremo più<br />

avanti.<br />

È un libro semplice e chiaro che si occupa delle operazioni, della mi-<br />

surazione di aree e volumi, delle frazioni e delle radici quadrate e cubiche. Si<br />

trova qui la prima testimonianza del teorema cinese del resto, risultato utile<br />

per lo studio delle congruenze lineari.<br />

Per quanto riguarda il periodo che va dal X al XII secolo, vi sono scarse<br />

documentazioni. La produzione matematica raggiunse il suo apogeo nel<br />

XIII secolo. Nel 1247 Qin Jiushao pubblicò Shushu Jiuzhang, ovvero I nove<br />

paragrafi di matematica, testo più sofisticato rispetto ai precedenti. Vi si<br />

trovano spiegate le soluzioni numeriche delle equazioni di ogni grado e viene<br />

approfondito lo studio dell’analisi indeterminata e vi si trova inoltre per la<br />

prima volta in Cina la formula di Erone. Citiamo poi altri due trattati: Suanxue<br />

quimeng, Introduzione agli studi matematici, del 1299, e Siyuan yujian,<br />

Lo specchio prezioso dei 4 elementi, pubblicato nel 1303 da Zhu Shijie. Quest’ultimo<br />

rappresenta il punto più alto raggiunto dall’algebra cinese: tratta di<br />

equazioni fino al quattordicesimo grado e di sistemi di equazioni risolti utilizzando<br />

il “metodo delle schiere rettangolari” o, come le chiamiamo noi oggi,<br />

delle matrici. In tale testo si trova anche una disserzione sul triangolo a noi<br />

noto come triangolo di Pascal.<br />

Durante la dinastia Sung (900 − 1279) gli studiosi di algebra cinesi avevano<br />

compiuto progressi tali che solamente nel XVIII secolo l’Europa riuscì a<br />

raggiungere, soprattutto per quanto riguarda la soluzione di equazioni. Successivamente<br />

la matematica cinese entrò in una fase di declino; solo alla fine<br />

del XVI secolo ricominciò un periodo di effervescenza intellettuale. In particolare<br />

fu dato un grosso stimolo alla rinascita dai contatti con l’Occidente, tra<br />

il XVII e il XVIII secolo).<br />

Molto dei metodi a cui abbiamo accennato non hanno conosciuto uno sviluppo<br />

ulteriore e si sono affermati solo a partire dal XVIII secolo d.C..Questo<br />

ritardo si può ricondurre al fatto che la matematica cinese non ebbe uno sviluppo<br />

continuo, anzi fu spesso interrotta da cambi di dinastie e interruzioni<br />

forzate.<br />

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